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VORREI SAPERNE DI PIÙ SULLA MALATTIA DI FABRY

COS’È LA MALATTIA DI FABRY?

La Malattia di Anderson-Fabry, o Malattia di Fabry, è una malattia genetica rara classificata come disordine progressivo che può colpire maschi e femmine di qualsiasi età. Questa patologia può danneggiare diversi organi sia in presenza che in assenza di sintomi evidenti.

COSA CAUSA LA MALATTIA DI FABRY?

La Malattia di Fabry è una condizione in cui l’enzima alfa-galattosidasi A (alfa-GAL) non viene prodotto in quantità sufficiente o è presente ma non funziona. L’alfa-GAL ha il compito di degradare una sostanza grassa: la globotriaosilceramide (detta anche GL-3).

Ecco cosa accade nella cellula quando in condizioni normali l’enzima alfa-GAL degrada il GL-3.

Pertanto, nelle persone con Malattia di Fabry, il GL-3 si accumula nei lisosomi (strutture cellulari) causando problemi di salute in diversi distretti corporei.

Se c’è un deficit dell’enzima alfa-GAL, le molecole di GL-3 invece si accumulano all’interno della cellula.

La Malattia di Fabry è una malattia “legata al cromosoma X” perché il gene che produce alfa-GAL, gene GLA, si trova sul cromosoma X. Visto che gli uomini e le donne presentano un numero diverso di cromosomi X, questa malattia si esprime differentemente in base al sesso.

Gli uomini con Malattia di Fabry avranno sempre un gene GLA difettoso, in quanto possiedono 1 cromosoma X e quindi gli enzimi alfa-GAL attivi sono pochissimi o assenti.

Le donne hanno 2 cromosomi X e, se affette da Malattia di Fabry, in genere solo 1 dei 2 presenta il gene GLA difettoso. Inoltre, nelle cellule delle donne, uno dei cromosomi X viene inattivato mediante un processo casuale chiamato lionizzazione. Per questo motivo, il gene difettoso può essere inattivato o meno a seconda del cromosoma X su cui si trova determinando variabilità nel tipo e nella gravità dei sintomi.

Clicca qui per conoscere la modalità di trasmissione in caso di:

PADRE AFFETTO DA MALATTIA DI FABRY

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PADRE AFFETTO DA MALATTIA DI FABRY

MADRE AFFETTA DA MALATTIA DI FABRY

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MADRE AFFETTA DA MALATTIA DI FABRY

Un uomo trasmette il cromosoma X alle figlie femmine e il cromosoma Y ai figli maschi. Se il cromosoma X porta il gene per alfa-GAL difettoso:

  • tutte le figlie femmine avranno il cromosoma X con il gene mutato
  • i figli maschi non erediteranno la mutazione.

Una donna può trasmettere ciascuno dei 2 cromosomi X sia ai figli maschi che alle femmine. Se è affetta da Malattia di Fabry, in genere solo 1 dei 2 cromosomi X ha il gene per alfa-GAL difettoso, quindi:

  • ci sono il 50% delle possibilità che questo cromosoma venga trasmesso a ogni figlio, sia maschio che femmina.

I sintomi della Malattia di Fabry si sviluppano e progrediscono nel tempo danneggiando sempre di più l’organismo. Questi possono insorgere in età infantile, variando da una persona all’altra e non risultano specifici. La Malattia di Fabry progredisce talvolta in modo silente, senza causare alcun sintomo o disturbo evidente. Tra i sintomi più comuni in bambini e adulti affetti troviamo:

ANGIOCHERATOMI

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ANGIOCHERATOMI

Sono piccole macchie violacee che si presentano singole o a gruppi con localizzazione variabile. Sebbene si presentino prevalentemente a livello della regione pelvica, possono interessare anche mento, orecchie, palmi delle mani o piante dei piedi. Interessano circa l’80% dei pazienti affetti e possono esordire già nell’infanzia o nell’adolescenza, cambiando aspetto nel corso della vita. Agli angiocheratomi possono accompagnarsi lesioni del cavo orale, edema linfatico e sudorazione ridotta/assente.

DOLORI ALLE MANI E AI PIEDI

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DOLORI ALLE MANI E AI PIEDI

Il dolore, dovuto al coinvolgimento del sistema nervoso periferico, colpisce il 60-70% degli uomini e il 40-60% delle donne. Il più comune interessa le mani e i piedi su entrambi gli arti, con un’intensità variabile, lancinante o bruciante. In alcuni pazienti può irradiarsi a braccia e gambe o manifestarsi in altre regioni del corpo. Questi sintomi si verificano sia in assenza di particolari stimoli, sia in seguito a esercizio fisico, esposizione agli sbalzi termici e febbre. Possono risolversi in pochi minuti o perdurare per diversi giorni ma l’inizio tempestivo della terapia può fare la differenza.

 

dolore alla gamba

DISTURBI GASTROINTESTINALI

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DISTURBI GASTROINTESTINALI

I sintomi gastrointestinali severi sono diarrea, dolore addominale, nausea e precoce senso di sazietà. Se non trattati, possono incidere negativamente sulla qualità di vita.

Il più comune è la diarrea cronica, spesso accompagnata da crampi, dolori al basso ventre e numerose scariche ripetute. Gli episodi possono alternarsi ad attività intestinale normale o persino ridotta. Questi disturbi sono sovrapponibili a quelli di altre patologie come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, comportando quindi ritardo nella diagnosi e nel trattamento della Malattia di Fabry.

COMPLICANZE RENALI

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COMPLICANZE RENALI

La Malattia di Fabry, se trascurata, può portare a un progressivo impoverimento della funzionalità renale, compromettendo molte funzioni dell’organismo. Le derivanti malattie renali, che possono manifestarsi già in età pediatrica, esordiscono con proteinuria e microalbuminuria. La proteinuria, indice di compromissione renale, comporta schiuma nelle urine e gonfiore a livello di mani, piedi e caviglie. Se non trattata, lo step successivo è quasi sempre la disfunzione renale che può evolvere poi in insufficienza renale cronica.

I sintomi e i segni dell’insufficienza renale sono mancanza di fiato e forte stanchezza, crampi muscolari, prurito e sensazione di malessere generale. L’insufficienza renale può causare inoltre nei bambini rallentamento della crescita, scarso appetito e frequenti disturbi gastrointestinali.

PROBLEMI CARDIACI

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PROBLEMI CARDIACI

Una delle complicanze più rilevanti è l’aumentato rischio di sviluppare aritmie cardiache. Vi sono poi l’ipertrofia del ventricolo sinistro, il cuore ingrossato (cardiomegalia), l’insufficienza cardiaca e quindi l’insufficiente irrorazione sanguigna di organi e tessuti. La gravità di queste complicanze dipende dall’estensione e dall’entità del danno, che tende ad aumentare con l’età. L’inizio tempestivo della terapia e un adeguato controllo cardiologico possono ridurre il rischio in maniera significativa. I primi sintomi cardiaci possono passare inosservati ma nello stadio più avanzato comprendono:

  • dispnea
  • stanchezza estrema
  • dolore toracico
  • nausea o perdita dell’appetito
  • gonfiore a gambe, piedi, caviglie e addome
  • tachicardia.

 

È DIFFICILE RICEVERE LA DIAGNOSI DELLA MALATTIA DI FABRY?

Sì, questo accade perché la Malattia di Fabry:

  • è una malattia ereditaria rara, pertanto molti medici potrebbero non averla mai riscontrata
  • ha molti segni e sintomi che possono essere facilmente attribuibili a condizioni più comuni
  • può interessare molti distretti corporei, spesso trattati separatamente da medici diversi.

QUANDO È RACCOMANDABILE RICEVERE LA DIAGNOSI?

Visto che la Malattia di Fabry progredisce nel tempo danneggiando gli organi, è importante ricevere la diagnosi il prima possibile. In questo modo il medico potrà programmare la sua gestione e l’eventuale trattamento. In caso di sospetta diagnosi di Malattia di Fabry, la raccolta di informazioni sulla storia familiare può essere d’aiuto. Infatti, quando all’interno di una famiglia vi sono più persone affette, è consigliabile sottoporsi a test genetici di laboratorio.

QUALI SONO GLI ESAMI DIAGNOSTICI CONSIGLIATI?

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La diagnosi della Malattia di Fabry prevede diversi test:

  • Test per la valutazione enzimatica: è il test più importante per confermare la diagnosi. Si tratta di un esame del sangue che verifica i livelli di attività dell’enzima alfa-GAL. Questo test può essere eseguito anche su altri tipi di campioni o su “gocce di sangue secco” (DBS dried blood spots).
  • Test genetici: sono eseguiti per la diagnosi e per individuare i difetti nel gene GLA responsabili della malattia.
  • Altre indagini diagnostiche: potrebbero essere richieste per valutare gli effetti della malattia sui diversi organi.

La diagnosi definitiva può aiutare a identificare altri familiari potenzialmente affetti.

QUALI ESAMI POSSO CONSIGLIARE ALLA MIA FAMIGLIA?

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Poiché la Malattia di Fabry è una patologia genetica ereditaria, è probabile che più membri all’interno della stessa famiglia siano affetti. Per scoprirlo, queste persone possono sottoporsi a uno «screening familiare» mediante un prelievo del sangue ed eventualmente a successive indagini.

Una diagnosi negativa per tale patologia può tranquillizzare. Quando invece gli esami rivelano la mutazione del gene responsabile della Malattia di Fabry, anche in assenza di problemi di salute, il medico può predisporre un monitoraggio dello sviluppo dei segni o sintomi e il loro adeguato trattamento.

COME VIENE MONITORATA LA MALATTIA DI FABRY?

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I medici ricorrono a trattamenti farmacologici che possono non essere specifici per la Malattia di Fabry, ma risultare utili nella gestione degli effetti di questa condizione sugli organi coinvolti.Per il monitoraggio dei diversi aspetti della Malattia di Fabry è richiesta la collaborazione di un team di specialisti:

  • consulenti genetici e genetisti
  • nefrologi
  • neurologi
  • pediatri
  • cardiologi
  • dermatologi
  • oculisti
  • gastroenterologi
  • psichiatri, psicologi e assistenti sociali.

COME È POSSIBILE TRATTATARE LA MALATTIA DI FABRY?

Esistono sia trattamenti che possono, pur non essendo specifici per la Malattia di Fabry, favorire un miglior funzionamento degli organi interessati, sia trattamenti specifici per questa condizione.

QUALI SONO I TRATTAMENTI SPECIFICI?

La Malattia di Fabry è una condizione per la quale sono disponibili in molti paesi terapie enzimatiche sostitutive (ERT, Enzyme Replacement Therapies) o “chaperone farmacologici” (PCT). Queste terapie si propongono di sostituire o aiutare l’enzima naturale e di permettere così la riduzione dell’accumulo lisosomiale di GL-3. Se vuoi saperne di più sulle diverse terapie disponibili rivolgiti al tuo medico!

CHE COS'È LA CONSULENZA GENETICA?

È una conversazione che può aiutarti a conoscere le cause genetiche della tua condizione, il meccanismo di trasmissione ereditaria di questa malattia e in che modo esso può eventualmente influire sui tuoi figli e sui tuoi familiari.

COME POSSO PREPARARMI A UNA CONSULENZA GENETICA?

Durante la visita con il genetista è molto importante il tuo contributo, pertanto potresti portare con te un elenco di domande che desideri porre, in modo da essere sicuro di esporre le tue preoccupazioni. Inoltre, poiché è prevista l’anamnesi familiare, potrebbe essere utile chiedere ai tuoi parenti se vi sono condizioni mediche ereditarie all’interno della tua famiglia.

QUANDO È CONSIGLIATA UNA CONSULENZA GENETICA PRENATALE?

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Un consulente genetico prenatale è un professionista a cui tu e il tuo partner potete rivolgervi se:

  • siete preoccupati per una condizione genetica o una malattia ereditaria
  • temete una gravidanza a rischio
  • il bambino che aspettate ha ricevuto una diagnosi di un difetto congenito o una condizione genetica
  • avete già un bambino affetto da una condizione genetica e state progettando un’altra gravidanza.

Il genetista, oltre a fornirvi le informazioni mediche e genetiche di cui avrete bisogno, potrà supportarvi anche nella scelta di eventuali screening e test da eseguire prima e durante la gravidanza e nell’interpretare i risultati di queste indagini.

Per questo motivo è utile condividere con questo professionista la cartella clinica della gravidanza corrente e di quelle passate, la vostra storia medica e l’ANAMNESI FAMILIARE.

 

PER UNA CONSULENZA GENETICA GENERALE O PEDIATRICA, A CHI POSSO RIFERIRMI?

Esistono dei CENTRI GENETICI DI RIFERIMENTO, identificati dal Centro Nazionale Malattie Rare e suddivisi per regione dove team di medici e di genetisti si occupano di bambini, adulti e famiglie con condizioni genetiche e difetti congeniti noti o sospetti. Puoi contattare il centro più vicino dove potrai intraprendere un percorso diagnostico e di supporto.

Anche in questo caso è importante prepararsi alla visita raccogliendo informazioni sull’anamnesi familiare, le cartelle cliniche, le domande di interesse.

COS’È L’ANAMNESI FAMILIARE?

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COS’È L’ANAMNESI FAMILIARE?

L’anamnesi familiare fornisce indicazioni su malattie che ricorrono nella tua famiglia, abitudini, attività e tutte quelle informazioni, che possono aiutare il medico a indirizzarsi verso la diagnosi di una certa patologia.
 

IN CHE MODO LA STORIA FAMILIARE PUÒ INFLUIRE SULLA MIA SALUTE?

Ogni persona eredita le proprie caratteristiche dai suoi genitori e dai nonni. Le relative informazioni sono contenute nei geni, piccole strutture cellulari. I nostri geni ci sono stati trasmessi dai nostri genitori. La presenza di alcuni geni può rendere più alta la probabilità di contrarre alcune malattie. Per questo motivo se alcune malattie sono frequenti nella tua famiglia, tu stesso potresti essere a rischio di contrarle.
 

LE MIE SCELTE POSSONO INFLUENZARE LA MIA SALUTE?

Sebbene tu non possa controllare tutti i fattori che influenzano la tua salute (per esempio i geni), puoi fare
comunque delle scelte sane
in merito ad alimentazione, fumo ed esercizio fisico. Per questo è necessario conoscere il tuo attuale stato di salute, il rischio di contrarre alcune malattie e l’ambiente che ti circonda.
 

QUALI INFORMAZIONI DEVO RACCOGLIERE?

Tutte quelle che riesci. A partire dai tuoi familiari, includendo te stesso, descrivi:

  • informazioni di base: nome, grado di parentela, etnia/origini, data di nascita, data e causa del decesso
  • età di insorgenza dei sintomi e principali patologie
  • stile di vita: attività fisica, abitudini, alimentazione e occupazione
     

COME DEVO RACCOGLIERE L’ANAMNESI FAMILIARE?

  • Facendo brevi domande e annotando le risposte, inizia le tue ricerche familiari partendo dai tuoi genitori.
  • Verifica se avete alberi genealogici e riesamina la tua storia con il medico per essere sicuro di non aver dimenticato nulla.
  • Programma una conversazione individuale con alcuni familiari in particolare, per ottenere informazioni più dettagliate.
  • Sii rispettoso durante queste ricerche, non tutti i tuoi parenti potrebbero conoscere o desiderare di condividere queste informazioni.

Le domande sullo stato di salute che andrai a porre si concentreranno su alcuni temi principali:

  • infanzia
  • vita adulta
  • genitori e nonni
  • vita familiare
     

COME POSSO ORGANIZZARE LA MIA ANAMNESI FAMILIARE?

Le informazioni raccolte possono essere scritte o digitate al computer. In ogni caso è importante che esse siano esposte in modo chiaro per te, la tua famiglia e il tuo medico. Per questo motivo è importante elaborare uno schema,un albero genealogico.

COME POSSO REALIZZARE UN ALBERO GENEALOGICO?

Per realizzare il tuo albero genealogico usa come guida le istruzioni seguenti.

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Inizia da te: disegnati al centro del foglio, utilizzando un quadrato se sei un uomo o un cerchio se sei una donna. Sotto il tuo nome, scrivi la tua data di nascita.

 

02

 

Sopra disegna tua madre (cerchio) e tuo padre (quadrato) aggiungendo il loro nome e la data di nascita (o l’età). Collega i tuoi genitori tra loro tracciando una linea orizzontale e disegna a partire da questa, un’altra linea verticale che li collega a te.

 

03

 

Aggiungi poi accanto a te, i tuoi fratelli (quadrati) e/o sorelle (cerchi), con le loro date di nascita. Collega ciascuno di loro alla linea che collega te ai tuoi genitori.

 

04

 

Inserisci il tuo partner, collegalo a te con una riga orizzontale e, partendo da questa, disegna una riga verticale per indicare i figli.

 

05

 

Per i nonni, colloca i loro nomi sopra i nomi di tuo padre e tua madre, collegandoli tra loro e ai tuoi genitori, così come hai fatto per te.

Se vuoi aggiungi anche gli altri parenti della tua famiglia.

 

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Aggiungi le informazioni raccolte sulla salute di ciascuno.

 

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Infine traccia una linea diagonale sui parenti eventualmente deceduti, indicandone la causa se ti è nota.

VORREI CONOSCERE I MIEI DIRITTI SOCIALI E LE ASSOCIAZIONI PAZIENTI A CUI RIVOLGERMI

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Estratto dal materiale informativo IMPRONTE - contenente riferimenti normativi e legislativi aggiornati al mese di giugno 2020.

QUALI SONO IN ITALIA I SOSTEGNI PREVISTI PER LE PERSONE AFFETTE DA MALATTIE RARE?

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QUALI SONO IN ITALIA I SOSTEGNI PREVISTI PER LE PERSONE AFFETTE DA MALATTIE RARE?

Tra gli strumenti di cui si può disporre troviamo il riconoscimento dell’invalidità civile (ed handicap), che prevedono una serie di benefici tra cui anche l’esenzione dal pagamento del ticket. L’invalidità civile indica la riduzione della capacità lavorativa di un individuo, l’handicap rappresenta invece una condizione di svantaggio, derivante da una menomazione o da una patologia, che limita o impedisce lo svolgimento del ruolo sociale di una persona.

 

IN COSA CONSISTE L’INVALIDITÀ CIVILE?

L’invalidità civile è un presupposto per accedere ad alcune prestazioni economiche e sociosanitarie. Possono richiederla le persone affette da una o più patologie di una certa severità con menomazioni. Il riconoscimento dello stato di invalidità civile può essere ottenuto solo dopo essere stati sottoposti ad una visita medico legale da parte di una commissione ASL. Si considerano invalidi civili coloro che hanno una minorazione innata o acquisita per la quale hanno subito una riduzione permanente della capacità lavorativa o, se minori di 18 anni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere le attività relative alla loro età.

Nell’art. 6 d. lgs. 509/1988, ai soli fini dell’assistenza sociosanitaria e della concessione dell’indennità di accompagnamento, si considerano invalidi civili:

  • gli affetti da minorazioni psichiche o insufficienze mentali con una riduzione della capacità avorativa maggiore di 1/3
  • i minorenni e i cittadini con più di 65 anni con difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età
  • i ciechi civili
  • i sordomuti

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QUAL È LA DIFFERENZA TRA INVALIDITÀ CIVILE E HANDICAP?

Questi due riconoscimenti comportano diversi benefici. Una volta riconosciuta una malattia o menomazione, hai il diritto di richiedere l’accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap. La commissione medica dell’ASL attraverso una prima visita seguita dalla commissione INPS valuteranno la tua situazione clinica e decideranno sul diritto o meno al riconoscimento dell’invalidità civile e/o di handicap. Chi presenta invalidità civile può anche non avere richiesto il certificato di handicap e viceversa.

La valutazione dell’invalidità civile si basa sulla riduzione della capacità lavorativa e l’attribuzione di una percentuale. Questo non comporta l’impossibilità di lavorare, ma la difficoltà di svolgere alcune attività in determinati modi e limiti. 

Nel riconoscimento dello stato di handicap, invece, viene considerata la difficoltà d’inserimento sociale dovuta alla patologia o alla menomazione. In questo caso non sono previste provvidenze economiche ma varie agevolazioni.

La valutazione di queste condizioni si baserà solo sulla documentazione consegnata, per questo motivo è importante portare con sé una documentazione quanto più dettagliata e precisa possibile. Inoltre, durante questa visita, è possibile farsi assistere da un medico di fiducia.

 

QUALI SONO I BENEFICI DELLA CERTIFICAZIONE DI INVALIDITÀ CIVILE?

Il riconoscimento dell’invalidità civile conferisce dei diritti in base alla percentuale di invalidità attribuita:

  • 33% - fornitura gratuita di protesi, ausili e dispositivi medici, relativi alla patologia riportata sul verbale
  • dal 46 al 66% - iscrizione nelle liste speciali per il collocamento, oltre alle misure previste dal punto precedente
  • maggiore del 50% - congedo per cure (se previsto dal CCNL), oltre alle misure previste dai punti precedenti
  • dal 67 al 77% - esenzione dal pagamento del ticket, oltre alle misure previste dai punti precedenti
  • maggiore del 74% - assegno mensile di assistenza, oltre alle misure previste dai punti precedenti
  • 100% (invalidità totale) - pensione di inabilità e indennità di accompagnamento oltre alle misure previste dai punti precedenti

Ricorda che ogni regione può avere casi particolari di esenzione per quanto riguarda il pagamento del ticket.

 

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QUAL È LA PROCEDURA PER FARE DOMANDA DI INVALIDITÀ CIVILE E HANDICAP?

Bisogna richiedere a un medico, abilitato alla compilazione telematica del certificato medico, o al medico di base la compilazione online di un certificato medico introduttivo che indichi:

dottore alla scrivania

  • ​la disabilità
  • i dati anagrafici
  • il codice fiscale
  • la diagnosi
  • l’esatta natura delle patologie invalidanti.

Il medico inoltra all’INPS telematicamente questo documento e rilascia una ricevuta completa contenente il numero univoco di protocollo e una copia del certificato medico originale (con validità di 90 giorni) da esibire all’atto della visita medica.

Dopo è possibile procedere presentando online all’INPS la domanda per il riconoscimento dello stato di invalidità civile e handicap. In alternativa, ci si può rivolgere al patronato o alle associazioni di categoria dei disabili. Salvo alcune eccezioni, non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non sia esaurito l’iter di quella in corso o, in caso di ricorso giudiziario,
finché non sia intervenuta una sentenza passata in giudicato.

Le domande per l’invalidità civile e per la condizione di handicap prevedono la stessa procedura
pertanto c’è la possibilità di unificare le visite di accertamento. Questo significa che può essere presentata in
un’unica domanda la richiesta di accertamento per entrambe le condizioni senza doversi poi sottoporre a due visite diverse.

 

CHE COSA COMPORTA LA VISITA MEDICA?

Dopo aver presentato la domanda, viene comunicata la data della visita di accertamento. Il medico,
in caso di non trasportabilità dell’interessato, può richiedere una visita domiciliare. Inoltre, in caso di
impedimento, l’interessato può indicare una data alternativa. Se non ci si presenta alla visita, c’è una
seconda convocazione ma, in caso di ulteriore assenza, si viene considerati rinunciatari.

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COSA ACCADE DOPO LA VISITA MEDICA?

La commissione redige il verbale di visita dell’ASL che deve essere poi validato dal Centro Medico Legale (CML) dell’INPS il quale può a sua volta richiedere altri accertamenti. Il verbale definitivo viene inviato in duplice copia all’interessato: una con tutti i dati sanitari, e l’altra con il giudizio finale che può riconoscere sia l’invalidità, che l’handicap, o l’inabilità (a svolgere qualsiasi attività lavorativa), o, ancora, la necessità di accompagnamento. Su questi verbali viene poi eseguito un monitoraggio a campione (o su segnalazione dell’INPS) da parte della Commissione Medica Superiore (CMS).

Anche se si è ottenuto il riconoscimento di invalidità civile e/o di handicap non è preclusa, compatibilmente allo stato di salute, la possibilità di svolgere attività lavorativa.

 

COME SI LEGGE IL VERBALE DI INVALIDITÀ E DI HANDICAP?

I verbali d’invalidità civile e di handicap sono atti ufficiali che permettono di richiedere i benefici previsti dalla legge per la tua condizione. Sul verbale di invalidità civile è riportata (in percentuale) la gravità della situazione clinica. Maggiore è la percentuale, più forte sarà l’intervento di supporto dello Stato. Il verbale di handicap riporta invece 4 livelli di gravità (previsti dalla Legge 104/1992):

  • persona non handicappata
  • persona con handicap
  • persona con handicap con connotazione di gravità
  • persona con handicap superiore ai 2/3
     

QUALI BENEFICI SI OTTENGONO DELLA CERTIFICAZIONE DI HANDICAP?

Le agevolazioni per le persone disabili previste dalla Legge 104/1992 sono di tipo lavorativo, familiare e fiscale. Inoltre, la Legge promuove l’istruzione come tramite per l’integrazione sociale della persona con handicap a partire dalla scuola materna fino all’università. Le provvidenze economiche previste sono l’indennità di accompagnamento e la pensione di inabilità. 

 

COSA SONO L’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO E LA PENSIONE DI INABILITÀ?

INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO: 

È un beneficio concesso dall’INPS e consiste nell’erogazione di una prestazione economica, in favore di soggetti nei cui confronti sia stata accertata una inabilità totale. Per poterne usufruire bisogna presentare apposita domanda tramite il medico di base all’INPS con allegata documentazione e, solo dopo la verifica dei requisiti, si può percepire l’assegno.
 

L’indennità di accompagnamento viene concessa indipendentemente da età e condizioni di reddito a chi è:

  • invalido al 100%
  • impossibilitato a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore
  • cittadino italiano o straniero avente diritto.

 

Questo beneficio non viene riconosciuto agli invalidi che: 

  • sono ricoverati gratuitamente per più di 30 giorni
  • sono titolari di alcune altre pensioni di inabilità.

 

Per i minori titolari di indennità di accompagnamento al compimento della maggiore età, presentando il
modello AP70, viene automaticamente riconosciuta la pensione di inabilità. La prestazione, che si aggiunge all’indennità di accompagnamento già in godimento, spetta senza necessità di presentare
ulteriore domanda.


PENSIONE DI INABILITÀ:
È una prestazione economica a favore di coloro che:

  • hanno un’inabilità lavorativa totale (100%) e permanente riconosciuta
  • hanno età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • si trovano in stato di bisogno economico.

Per percepire questo beneficio è necessario richiedere il riconoscimento dei requisiti sanitari inoltrando la domanda mediante il servizio denominato “Invalidità civile - Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”.

 

SONO PREVISTI ALTRI BENEFICI?

Certo, per esempio agevolazioni fiscali su:

  • veicoli
  • ausili per prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione/disabilità 
  • sussidi tecnici e informatici che favoriscano l’autonomia 
  • spese per l’assistenza specifica, personale e domestica 
  • detrazioni per i familiari con disabilità a carico

 

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QUALI BENEFICI SI OTTENGONO DELLA CERTIFICAZIONE DI HANDICAP?

Le agevolazioni per le persone disabili previste dalla Legge 104/1992 sono di tipo lavorativo, familiare e fiscale. Inoltre, la Legge promuove l’istruzione come tramite per l’integrazione sociale della persona con handicap a partire dalla scuola materna fino all’università. Le provvidenze economiche previste sono l’indennità di accompagnamento e la pensione di inabilità.

 

COSA SONO L’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO E LA PENSIONE DI INABILITÀ?

INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO:

È un beneficio concesso dall’INPS e consiste nell’erogazione di una prestazione economica, in favore di soggetti nei cui confronti sia stata accertata una inabilità totale. Per poterne usufruire bisogna presentare apposita domanda tramite il medico di base all’INPS con allegata documentazione e, solo dopo la verifica dei requisiti, si può percepire l’assegno.

L’indennità di accompagnamento viene concessa indipendentemente da età e condizioni di reddito a chi è:

  • invalido al 100%
  • impossibilitato a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore
  • cittadino italiano o straniero avente diritto.

Questo beneficio non viene riconosciuto agli invalidi che:

  • sono ricoverati gratuitamente per più di 30 giorni
  • sono titolari di alcune altre pensioni di inabilità.

Per i minori titolari di indennità di accompagnamento al compimento della maggiore età, presentando il modello AP70, viene automaticamente riconosciuta la pensione di inabilità. La prestazione, che si aggiunge all’indennità di accompagnamento già in godimento, spetta senza necessità di presentare ulteriore domanda.

PENSIONE DI INABILITÀ:

È una prestazione economica a favore di coloro che:

  • hanno un’inabilità lavorativa totale (100%) e permanente riconosciuta
  • hanno età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • si trovano in stato di bisogno economico.

Per percepire questo beneficio è necessario richiedere il riconoscimento dei requisiti sanitari inoltrando la domanda mediante il servizio denominato “Invalidità civile - Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”.

 

SONO PREVISTI ALTRI BENEFICI?

Certo, per esempio agevolazioni fiscali su:

  • veicoli
  • ausili per prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione/disabilità
  • sussidi tecnici e informatici che favoriscano l’autonomia
  • spese per l’assistenza specifica, personale e domestica
  • detrazioni per i familiari con disabilità a carico.

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CI SONO ANCHE DELLE AGEVOLAZIONI LAVORATIVE?

Certo, ecco un elenco:

  • Permessi lavorativi retribuiti - per i portatori di handicap e i loro genitori.
  • Congedi di 2 anni retribuiti - riservato a chi assiste un familiare con grave disabilità
  • Prepensionamento - riservato ai lavoratori con invalidità superiore al 74% o sordi.
  • Scelta della sede lavorativa più vicina al proprio domicilio e rifiuto al trasferimento.
  • Divieto del lavoro notturno per chi ha a proprio carico un soggetto disabile.
  • Contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche in casa.
  • Interventi per il trasporto collettivo che facilitano l’utilizzo di questi servizi.
     

notte in casa

persone in treno

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COSA ACCADE SE L’INVALIDITÀ E L’HANDICAP VARIANO NEL TEMPO?

Sono previsti interventi di revisione e aggravamento. La Commissione medica può ritenere infatti che le condizioni di invalidità civile e handicap certificate possano modificarsi nel tempo. All’interno del verbale verrà così indicata una scadenza entro la quale sarà necessaria una visita per revisionare i requisiti sanitari. Secondo il Decreto ministeriale del 2007 per alcune patologie e disabilità basta invece una documentazione sanitaria idonea, per essere escluse dagli accertamenti di controllo. Gli invalidi che accusano un aggravamento delle proprie condizioni devono presentare apposita domanda all’INPS in via telematica allegando un certificato medico che comprovi le modificazioni del quadro clinico.

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E SE NON FOSSI D’ACCORDO CON L’ESITO DEL RICONSCIMENTO DI INVALIDITÀ O HANDICAP?

Dopo aver fatto richiesta di invalidità o handicap può verificarsi una delle seguenti situazioni:

  • negato riconoscimento per mancata conoscenza della patologia
  • riconoscimento della condizione in misura minore rispetto a quanto ci si aspettava.

In questi casi è possibile impugnare il verbale delle Commissione entro 6 mesi dalla comunicazione, davanti al Giudice facendo istanza di accertamento tecnico preventivo per la verifica preliminare delle condizioni sanitarie del soggetto al fine di valutare la legittimità della pretesa. Per essere rappresentato in giudizio è utile farsi assistere da un legale o dal patronato. In alternativa puoi presentare una domanda ex novo.

 

MMM… QUINDI È POSSIBILE FARE RICORSO?

Si, sono previste due diverse forme di tutela:

  • ricorso giurisdizionale relativo alla fase sanitaria- contro il giudizio sanitario della commissione medica per l’accertamento dell’invalidità
  • ricorso amministrativo relativo alla fase di concessione delle provvidenze economiche- ammesso esclusivamente contro provvedimenti di rigetto o di revoca dei benefici economici che attengono a requisiti non sanitari come reddito, cittadinanza e residenza.

C’È UN’ASSOCIAZIONE PAZIENTI A CUI POSSO RIVOLGERMI?

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C’È UN’ASSOCIAZIONE PAZIENTI A CUI POSSO RIVOLGERMI?

Puoi rivolgerti all’ A.I.A.F. Onlus, ASSOCIAZIONE ITALIANA ANDERSON-FABRY! L’A.I.A.F. Onlus rappresenta oggi l’unica associazione nazionale di riferimento per le persone e le famiglie che vivono questa condizione. L’Onlus lavora per migliorare la loro qualità di vita e quindi la gestione dei problemi correlati alla Malattia di Fabry nel contesto sociale, psicologico, assistenziale e di tutela legale. Tra le varie attività, l’Associazione si impegna nel favorire la conoscenza di questa malattia rara e dei bisogni dei pazienti. L’A.I.A.F. promuove inoltre iniziative di “auto mutuo aiuto” per creare una rete di contatti in supporto della comunità dei pazienti.

 

persone che si arrampicano sui blocchi

Quest’Associazione intrattiene relazioni istituzionali, nazionali e internazionali nella veste di portavoce dei pazienti, delle famiglie e dei caregiver collaborando con altre associazioni pazienti. Si occupa di diversi progetti nel campo sociosanitario per migliorare i percorsi terapeutici interagendo con Medici Specialisti, Aziende Sanitarie, Istituzioni e Aziende Farmaceutiche.

 

COME POSSO RICEVERE INFORMAZIONI DA A.I.A.F.?​

Attraverso il sito web (www.aiafmalattiadifabry. org), i social network (Facebook) e la Newsletter
annuale riservata a tutti gli associati. Inoltre l’A.I.A.F. promuove momenti di confronto medico-scientifico in
occasione del Meeting Nazionale Pazienti (organizzato annualmente) e degli Incontri Regionali Medici-
Pazienti
e, dal 2020, incontri virtuali periodici con i pazienti in collaborazione con medici ed esperti
(Progetto “AIAF IN CONNESSIONE”)

 

PERCHÉ DOVREI ISCRIVERMI ALL’A.I.A.F.?

L’iscrizione ad A.I.A.F. Onlus ti permette di entrare a far parte di una comunità, di supportare i progetti in
modo da migliorare la qualità dell’assistenza alle persone con Malattia di Fabry!

 

AIAF logo

VORREI SUGGERIMENTI PER COMUNICARLO ALLE PERSONE A ME VICINE

PERCHÉ DISCUTERE DELLA MALATTIA DI FABRY CON LA MIA FAMIGLIA?

Trattandosi di una malattia rara, per aiutare te e la tua famiglia, è importante conoscere questa patologia. Infatti, gran parte delle persone potrebbe non averne mai sentito parlare; persino alcuni medici e operatori sanitari non ne hanno una conoscenza approfondita.

Condividere la tua storia aiuterà i tuoi parenti a comprendere anche la loro anamnesi familiare. Inoltre, far conoscere i tuoi sintomi e le loro cause può aiutarli a comprendere la tua esperienza fisica.

COSA SIGNIFICA COONVIVERE CON LA MALATTIA DI FABRY?

Ricevere la diagnosi di una malattia genetica è un evento che incide profondamente sulla tua vita e su quella dei tuoi cari. Serve tempo per comprendere, sentire e accogliere questa comunicazione.

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Le persone con la Malattia di Fabry subiscono, soprattutto in età adulta, una riduzione della qualità di vita accompagnata da isolamento, frustrazione, rifiuto dei propri sintomi e depressione. Tutto ciò può essere dovuto, tra le altre cose, alla difficoltà nel comunicare agli altri la propria condizione.

Mentre per alcuni ricevere questa diagnosi rappresenta il sollievo di poter spiegare i propri sintomi, per altri comporta un disagio emotivo dovuto alla difficoltà di accettare una situazione sconosciuta. Inoltre, è difficile apprendere della possibilità di trasmettere una malattia genetica ai propri figli.

COME AFFRONTARE QUESTI PROBLEMI DI CARATTERE EMOTIVO E PSICOLOGICO?

Queste emozioni sono normali, potrebbe essere utile parlarne con qualcuno che si trova in una situazione simile. È importante sentirsi supportati e prestare attenzione alla salute emotiva così come alla salute fisica. Ciò può includere la creazione di una rete di supporto formata dai propri cari e l’interazione con l’Associazione Pazienti.

COME IMPATTA SULLE FAMIGLIE QUESTA MALATTIA?

La Malattia di Fabry è una condizione ereditaria, per questo motivo è molto probabile che anche altri familiari di una persona affetta presentino lo stesso difetto genetico.

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Molti componenti della famiglia potrebbero aver già visto parenti vivere l’esperienza di questa malattia. Apprendere che tu o un familiare siate affetti può provocare quindi paura, depressione o disperazione. Questi sentimenti portano spesso alla negazione evitando la ricerca di cure mediche. Il senso di colpa all’idea di aver trasmesso la Malattia di Fabry ai propri figli può comportare, invece, un pericoloso ritardo nel sottoporre a test diagnostici i figli stessi.

 

dottore in famiglia

COME POSSO DISCUTERE CON LA MIA FAMIGLIA DELLA MALATTIA DI FABRY?

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Parla con la tua famiglia. 

Per ricevere una migliore assistenza, condividere le informazioni in merito allo stato di salute reciproco può aiutare sia te che la tua famiglia. È importante scegliere e concordare il momento più opportuno per tale confronto in modo da evitare forzature e rispettare i tempi altrui. Non tutti, infatti, potrebbero essere pronti o disponibili a dedicare del tempo sufficiente per un argomento così delicato e personale.

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Utilizza le informazioni che hai. 

Assicurati di avere a portata di mano tutte le informazioni necessarie per spiegare la Malattia di Fabry alla tua famiglia. Siti web, come MALATTIA DI FABRY | LSD (MALATTIELISOSOMIALI.IT) potrebbero essere utili anche per i tuoi familiari.

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Programma una conversazione individuale.

Una volta condivisa la Malattia di Fabry, potresti approfondire la questione con alcuni familiari. Quando entrambi vi sentirete pronti, un colloquio individuale vi offrirà la possibilità di rispondere a eventuali domande reciproche. Non c’è bisogno di avere tutte le informazioni che desideri in una sola volta ed è possibile continuare la discussione in futuro. È importante porre attenzione a questa conversazione.

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Porta qualcuno che possa sostenerti.

Se un tuo caro (che per esempio svolge la professione medica o conosce la Malattia di Fabry) ti ha aiutato durante la diagnosi potrebbe essere utile averlo lì come supporto durante la conversazione.

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Invia una lettera/e-mail.

Potresti sentirti più a tuo agio condividendo tali informazioni mediante lettera o e-mail. In questo caso sarebbe utile chiedere aiuto al tuo medico o consulente genetico nella stesura del testo e nell’identificazione del destinatario.

Compila i campi indicati per personalizzare questo esempio di comunicazione per la tua famiglia!

Cara Famiglia,

Molti di voi sanno che
   non si è sentito/a bene e siamo stati coinvolti in un’intensa attività diagnostica per cercare di individuarne la ragione. Apprezziamo la preoccupazione e il supporto di ognuno e desideriamo condividere con voi i risultati della nostra ricerca.

Questi risultati sono importanti per voi perché riguardano una condizione genetica. Per alcuni di voi è improbabile ereditare questa malattia, ma potrebbe colpire altri familiari, pertanto, è qualcosa di cui tutti dovete essere a conoscenza.

A
   è stata diagnosticata la Malattia di Fabry. La Malattia di Fabry è una malattia grave, che può comportare gravi complicanze a vari organi dell’organismo. La mutazione che causa la Malattia di Fabry è trasmessa dal cromosoma X. Ciò significa che tutti i figli, maschi e femmine, di una donna che presenta questa mutazione della Malattia di Fabry hanno una probabilità del 50% di ereditarla. I figli di un uomo con la Malattia di Fabry e di una donna sana non erediteranno la mutazione della Malattia di Fabry perché riceveranno il cromosoma Y dal padre e il cromosoma X dalla madre. Tuttavia, tutte le figlie di un uomo affetto dalla Malattia di Fabry erediteranno la mutazione.

Vi consigliamo quindi di sottoporvi ai test per la mutazione della Malattia di Fabry. Sarò felice di approfondire l’argomento con coloro che desiderano farlo. Ci dispiace di dover condividere questa notizia, ma riteniamo sia importante che siate a conoscenza della situazione, in modo da poter prendere una decisione consapevole sulla vostra salute.

Un caro saluto
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COME MI PREPARO ALLA DISCUSSIONE?

Per rispondere alle domande dei tuoi cari, approfondisci le informazioni sulla Malattia di Fabry. Usa le tue esperienze e quanto hai appreso da altre fonti. Ricorda, questa condizione varia da persona a persona, pertanto chiedi consiglio al tuo medico.

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Essendo la Malattia di Fabry una condizione ereditaria, la diagnosi che hai ricevuto può impattare in vario modo sulla tua famiglia. Preparati a reazioni differenti. Rispetta la volontà di chi non desidera parlare di alcuni argomenti dimostrandoti disponibile al confronto quando si sentiranno pronti.

 

Immagine di famiglia

Ci sono molti modi per parlare alla tua famiglia della Malattia di Fabry, per esempio elencando i principali segni e sintomi che le persone potrebbero manifestare.

 

COSA DEVO FARE SE LA MIA FAMIGLIA NON DESIDERA DISCUTERE DELLA MALATTIA DI FABRY?

È normale provare ansia o disagio di fronte a cose che non conosciamo, la negazione può essere un modo con cui alcune persone affrontano le situazioni.

Questo può capitare anche ai tuoi familiari all’idea di ricevere la diagnosi di Malattia di Fabry. Pertanto, potrebbe essere molto utile cercare il supporto di specialisti, amici, altri familiari o altre persone che convivono con questa patologia.

Coinvolgere la tua famiglia è giusto perché il rifiuto iniziale potrebbe venir meno se si pensa ai propri figli o al resto dei cari.

Rispetta comunque la loro volontà di chi, al momento, non se la sente di parlare. Solo perché qualcuno sembra non ascoltarti, non significa che non dia peso alle tue parole. Renditi comunque disponibile a eventuali futuri confronti, ma lascia loro tempo e spazio per riflettere su quello che hai detto e per accettare questa condizione.

Infine, se un familiare decide di non sottoporsi ai test diagnostici, puoi comunque incoraggiarlo a consultare il suo medico. Potrà così monitorare le funzionalità cardiache e renali che sono le più colpite da questa malattia.

COME POSSO AIUTARE MIO/A FIGLIO/A NELLA GESTIONE DELLA SUA VITA QUOTIDIANA?

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Come genitore di un/a bambino/a che convive con una malattia genetica, potresti sentirti preoccupato all’idea di affidarlo/a ad altre persone in tua assenza. Mentre tu conosci bene i suoi sintomi e sai come gestirli, il personale scolastico, gli allenatori e i babysitter potrebbero aver bisogno di alcune informazioni utili sullo stato di salute del/la bambino/a.

Per spiegare la condizione di tuo/a figlio/a a queste persone potresti scrivergli una lettera o fissare un colloquio. Adesso ti fornirò un elenco delle informazioni principali che non dovresti tralasciare, ma ricorda che anche l’Associazione Pazienti può aiutarti in questi momenti.

 

scuola
 

INFORMAZIONI UTILI AL PERSONALE SCOLASTICO:

  • Particolari cautele necessarie
    • Accesso continuo a servizi igienici ea cibo/bevande
    • Protesi e ausili
    • Esercizi personalizzati
    • Supervisione per diete personalizzate
    • Qualsiasi altra istruzione particolare
    • Identificare il responsabile quotidiano delle cure al bambino/a.
       

  • Informazioni per l’insegnante
    • Se il/la bambino/a prova dolore è facile che si demoralizzi, in questi momenti ha bisogno di pazienza e incoraggiamento
    • Quando si notano difficoltà di concentrazione ripetere le istruzioni più di una volta
    • Se il rendimento scolastico risulta altalenante o si accumulano troppe assenze, valutare la possibilità di un aiuto aggiuntivo

 

INFORMAZIONI UTILI ALL’INSEGNATE DI EDUCAZIONE FISICA/ALLENATORE:

  • Come l’attività fisica può influire sulla condizione
    • Un’attività fisica intensa può provocare effetti negativi come surriscaldamento corporeo, difficoltà di respirazione, disidratazione o necessità di utilizzare i servizi igienici
       
  • Accordi particolari
    • Permettere al bambino/ragazzo di decidere la portata del coinvolgimento
    • Proporre attività meno faticose
    • Offrire acqua e autorizzare pause quando richiesto
    • Adottare un segnale da utilizzare quando il/la bambino/a desidera interrompere l’attività

 

In ogni caso c’è bisogno di aggiornare regolarmente le informazioni fornite e rilasciare un protocollo di emergenza contenente:

  • Contatti di emergenza di genitori, parenti e amici
  • Indicazioni del medico o dello specialista in merito al trattamento e ai protocolli di emergenza

Compila i campi indicati per personalizzare questo esempio di comunicazione indirizzata al preside/personale scolastico!

PER IL PRESIDE E IL PERSONALE SCOLASTICO

Egregio Preside
Gentile Prof.ssa/Egr. Prof.
   ,

Siamo i genitori di
   .
A
   è stata diagnosticata una condizione genetica chiamata Malattia di Fabry, che causa una serie di problemi di salute e una varietà di sintomi che coinvolgono organi e apparati diversi. I soggetti affetti da Malattia di Fabry spesso sperimentano i seguenti sintomi: dolore bruciante a mani e piedi, problemi di sudorazione e difficoltà a tollerare il caldo e/o il freddo che possono essere scatenati dall’esercizio fisico o da sbalzi di temperatura. Inoltre possono comparire problemi di origine gastrointestinale, come dolore e gonfiore dopo aver mangiato, nausea, crampi e diarrea.

Vorremmo parlare con Lei della condizione di
   in modo che possa sentirsi preparato a fornire il supporto e l’incoraggiamento necessari per un’esperienza scolastica positiva e di successo. La ringraziamo per aver dedicato del tempo a comprendere la situazione di    e la maniera in cui può essergli d’aiuto. Sappiamo che nel Suo ruolo arriverà a conoscere    in maniera approfondita. Pertanto, se si rende conto che ha delle difficoltà (scarso rendimento scolastico, problemi comportamentali, allontanamento dal gruppo o difficoltà nel far fronte alla situazione), La preghiamo di informarci. Abbiamo il massimo rispetto del ruolo che Lei avrà nella cura di    e sappiamo che la comunicazione rappresenta la chiave per il successo dell’anno scolastico.
La preghiamo di contattarci in qualsiasi momento per eventuali domande o dubbi o se necessita di ulteriori informazioni sulla condizione di
   .

Sarà un piacere collaborare con Lei nel corso di quest’anno scolastico.

Cordiali saluti,
Nome
  
Indirizzo
  
Telefono di casa
  
Telefono di lavoro
  
Telefono cellulare
  
Indirizzi e-mail (casa e lavoro)
  
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Compila i campi indicati per personalizzare questo esempio di comunicazione indirizzato all’insegnante di educazione fisica/allenatore!

 

PER L’INSEGNANTE DI EDUCAZIONE FISICA/ALLENATORE

Gentile    ,

Siamo i genitori di
   .

A
   è stata diagnosticata una condizione genetica chiamata Malattia di Fabry, che causa una serie di problemi di salute e una varietà di segni e sintomi che coinvolgono organi e apparati diversi. I soggetti affetti da Malattia di Fabry spesso sperimentano i seguenti sintomi: dolore bruciante a mani e
piedi, problemi di sudorazione e difficoltà a tollerare il caldo e/o il freddo che possono essere scatenati dall’esercizio fisico o da sbalzi di temperatura. Inoltre possono comparire problemi di origine gastrointestinale, come dolore e gonfiore dopo aver mangiato, nausea, crampi e diarrea. Vorremmo condividere con Lei la modalità in cui l’attività fisica può influire sulla condizione di
   in modo che possa sentirsi adeguatamente preparato a prestare assistenza.

La ringraziamo per aver dedicato del tempo a comprendere la situazione di
   e la maniera in cui può essere d’aiuto. Lo sport e l’attività fisica hanno un’importanza fondamentale, pertanto, La incoraggiamo a collaborare con    per trovare un modo che gli permetta di parteciparvi nel rispetto della sua condizione. Abbiamo il massimo rispetto del ruolo che Lei avrà nella cura di    e sappiamo che la comunicazione rappresenta la chiave per il successo dell’anno scolastico/ dell’attività sportiva

La preghiamo di contattarci in qualsiasi momento per eventuali domande o dubbi o se necessita di ulteriori informazioni sulla condizione di
   Sarà un piacere collaborare
con Lei.

Cordiali saluti,
Nome
  
Indirizzo
  
Telefono di casa
  
Telefono di lavoro
  
Telefono cellulare
  
Indirizzi e-mail (casa e lavoro)
  
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IN CHE MODO MIO/A FIGLIO/A PUÒ RACCONTARE LA SUA CONDIZIONE AGLI AMICI?

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La maggior parte degli studenti teme che le proprie amicizie potrebbero essere influenzate dalla sua condizione. Ecco alcune idee che possono aiutare tuo/a figlio/a a parlare con i suoi coetanei, ma ricorda: è importante sentirsi liberi di dire solo ciò che si desidera!

 

  • USA UN LINGUAGGIO SEMPLICE
    • Esprimiti con parole tue
    • Non devi spiegare tutto in una sola volta, sentiti libero di non rispondere alle domande quando non ti senti a tuo agio

       
  • LASCIA CHE I TUOI AMICI E COMPAGNI DI CLASSE SAPPIANO COME POSSONO AIUTARTI
    • Indica chiaramente i tuoi desideri
    • Se qualcuno ti offre aiuto, accettalo o meno in base a ciò che senti
       
  • INIZIA LA CONVERSAZIONE SE TI ACCORGI CHE QUALCUNO È CURIOSO IN MERITO ALLA TUA SITUAZIONE
    • Usare un tono leggero per spiegare i tuoi problemi favorisce la comprensione
    • Essere disposto a parlarne farà capire che hai interessi, sentimenti, punti di forza e punti di debolezza come tutti gli altri.

Di seguito troverai un fumetto che potrà aiutarti nel far conoscere la Malattia di Fabry a tuo/a figlio/a attraverso un linguaggio fatto su misura per lui/lei!

 

BENE INIZIAMO

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MAT-IT-2101064