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VORREI SAPERNE DI PIÙ SULLA MALATTIA DI POMPE

COS’È LA MALATTIA DI POMPE?

La Malattia di Pompe, o Glicogenosi di tipo II, è una malattia genetica rara classificata come disordine metabolico. In questa patologia neuromuscolare, l’organismo non produce quantità sufficienti dell’enzima GAA (alfa-glucosidasi acida).

Questo enzima ha il compito di smaltire il glicogeno, uno zucchero presente nei muscoli e dal quale essi ottengono energia.

Ecco cosa accade nella cellula quando in condizioni normali l’enzima GAA degrada il glicogeno.

Se la degradazione del glicogeno non avviene nel modo corretto, esso si accumula nei tessuti muscolari e non solo causando questa patologia cronica, progressiva e debilitante.

Se c'è un deficit dell'enzima GAA, il glicogeno invece si accumula all'interno della cellula.

I sintomi e i segni clinici della Malattia di Pompe possono manifestarsi in qualsiasi momento della vita, per questo motivo la diagnosi può essere a insorgenza infantile oppure a insorgenza tardiva.

La Malattia di Pompe è una patologia autosomica recessiva, quindi si manifesta solo quando un individuo eredita due alleli mutati, uno da ciascun genitore.

Per ogni gravidanza, se entrambi i genitori sono portatori di un allele mutato, c’è la possibilità di ereditare due mutazioni e quindi essere affetto dalla Malattia di Pompe.

IN QUESTO CASO, QUAL È LA PROBABILITÀ DI TRASMETTERE LA MALATTIA DI POMPE AI FIGLI?

Individuo affetto:

25%

Entrambi gli alleli GAA sono difettosi.

Portatori non affetti:

50%

Presenza di un allele GAA normale e di uno mutato.

Non portatore e non affetto:

25%

Entrambi gli alleli GAA sono normali.

QUALI SONO I SEGNI E I SINTOMI?

I segni e i sintomi di questa malattia differiscono tra la forma infantile più grave, la IOPD (Infantile Onset Pompe Disease), e la forma a esordio tardivo, LOPD (Late Onset Pompe Disease), che può insorgere in età pediatrica o adulta. Quali ti interessano?

SEGNI E SINTOMI NELLA IOPD

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SEGNI E SINTOMI NELLA IOPD

Nei neonati, i segni e i sintomi possono manifestarsi entro i primi mesi di vita oppure subito dopo la nascita, tra questi troviamo:

  • grave ingrossamento del cuore e problemi cardiaci
  • postura “a bambola di pezza (floppy baby)” causata da grave debolezza muscolare
  • difficoltà respiratorie e infezioni polmonari
  • problemi di alimentazione
  • mancato raggiungimento di determinate tappe dello sviluppo.

Senza trattamento, questi bambini possono morire entro il primo anno di vita a causa di insufficienza cardiaca e/o respiratoria. 

SEGNI E SINTOMI DELLA LOPD IN ETÀ PEDIATRICA

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SEGNI E SINTOMI DELLA LOPD IN ETÀ PEDIATRICA

La LOPD è caratterizzata dal ritardo nello sviluppo motorio e altri sintomi correlati alla debolezza muscolare dei cingoli superiori ed inferiori. Ecco i segni e i sintomi più comuni:

  • elevati livelli di creatin chinasi (CK) e/o transaminasi 
  • funzione polmonare compromessa
  • riflessi scarsi/assenti
  • capacità vitale forzata (FVC) diminuita in posizione supina
  • in posizione supina difficoltà ad alzarsi e a flettere il collo
  • faccia miopatica
  • debolezza muscoli facciali
  • scoliosi.

SEGNI E SINTOMI DELLA LOPD IN ETÀ ADULTA

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SEGNI E SINTOMI DELLA LOPD IN ETÀ ADULTA

La LOPD in età adulta ha in genere progressione più lenta, ed è caratterizzata perlopiù dai seguenti segni e sintomi:

  • progressiva debolezza della muscolatura prossimale in particolare degli arti inferiori
  • insufficienza respiratoria, causata dalla debolezza del diaframma e dei muscoli respiratori accessori 
  • aumento dei livelli di CK, da 1,5 a 15 volte i limiti superiori della norma
  • debolezza dei muscoli bulbari.

COME PROGREDISCE LA MALATTIA?

Nei bambini di età superiore a 1 anno e negli adulti con Malattia di Pompe, i segni e i sintomi possono essere più variabili e peggiorare in modo più graduale rispetto a quanto accade nei neonati affetti.

Diverse persone convivono con disabilità minori mentre altre possono perdere gradualmente la capacità di camminare o di respirare autonomamente, avendo quindi bisogno di supporti aggiuntivi. Per fortuna alcuni pazienti sono in grado di adattarsi a queste condizioni e vivere in modo relativamente normale.

QUANDO È RACCOMANDABILE RICEVERE LA DIAGNOSI?

Ricevere tempestivamente la diagnosi della Malattia di Pompe è cruciale perché permette di seguire quanto prima un adeguato percorso medico e assistenziale.

Inoltre, con il passare del tempo, diagnosticare questa condizione può divenire più difficile a causa dei sintomi che in bambini e adulti possono essere comuni ad altre condizioni patologiche.

QUALI SONO GLI ESAMI CONSIGLIATI?

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Esistono varie metodiche per diagnosticare questa malattia rara:

  • Test enzimatico: è il primo screening, misura l’attività dell’enzima GAA e viene eseguito a partire da una goccia di sangue (DBS dried blood spot). Se questa risulta ridotta, è necessario confermare la diagnosi in un secondo campione e/o tramite analisi molecolare del gene GAA.
  • Esami del sangue: rilevando per esempio i livelli di “creatina chinasi” (CK).
  • Test muscolari e respiratori: per valutare condizioni di insufficienza motoria o respiratoria.
  • Elettrocardiogramma ed ecografie: indicati soprattutto nei neonati.

COME È POSSIBILE TRATTARE LA MALATTIA DI POMPE?

Questa condizione, sia nella sua forma infantile che in quella a esordio tardivo, può essere trattata con la terapia enzimatica sostitutiva (ERT). L’ERT favorisce il miglioramento delle funzioni muscolari e respiratorie, limita la progressione della malattia, evita la morte entro il primo anno di vita e permette il raggiungimento di traguardi dello sviluppo motorio.

Oltre alla terapia farmacologica sono molto importanti:

  • la FISIOTERAPIA per il recupero della funzionalità muscolare
  • il monitoraggio dell’evoluzione dei sintomi
  • l’adozione di specifici REGIMI DIETETICI.

Questa patologia non preclude la possibilità di avere figli ma, prima di progettare una gravidanza, è importante parlarne con il medico e conoscere la probabilità di trasmettere la malattia.

CHE COS’È LA CONSULENZA GENETICA?

È una conversazione che può aiutarti a conoscere le cause genetiche della tua condizione, il meccanismo di trasmissione ereditaria di questa malattia e in che modo esso può eventualmente influire sui tuoi figli e sui tuoi familiari.

COME POSSO PREPARARMI A UNA CONSULENZA GENETICA?

Durante la visita con il genetista è molto importante il tuo contributo, pertanto potresti portare con te elenco di domande che desideri porre, in modo da essere sicuro di esporre le tue preoccupazioni. Inoltre, visto che è prevista l’anamnesi familiare, potrebbe essere utile chiedere ai tuoi parenti se vi sono condizioni mediche ereditarie all’interno della tua famiglia.

QUANDO È CONSIGLIATA UNA CONSULENZA GENETICA PRENATALE?

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Un consulente genetico prenatale è un professionista a cui tu e il tuo partner potete rivolgervi se:

  • siete preoccupati per una condizione genetica o una malattia ereditaria
  • temete una gravidanza a rischio
  • il bambino che aspettate ha ricevuto una diagnosi di un difetto congenito o una condizione genetica
  • avete già un bambino affetto da una condizione genetica e state progettando un’altra gravidanza.

 

Il genetista, oltre a fornirvi le informazioni mediche e genetiche di cui avrete bisogno, potrà supportarvi anche nella scelta di eventuali screening e test da eseguire prima e durante la gravidanza e nell’interpretare i risultati di queste indagini.

Per questo motivo è utile condividere con questo professionista la cartella clinica della gravidanza corrente e di quelle passate, la vostra storia medica e l’ANAMNESI FAMILIARE.

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PER UNA CONSULENZA GENETICA GENERALE O PEDIATRICA, A CHI POSSO RIFERIRMI?

Esistono dei CENTRI GENETICI DI RIFERIMENTO, identificati dal Centro Nazionale Malattie Rare e suddivisi per regione dove team di medici e di genetisti si occupano di bambini, adulti e famiglie con condizioni genetiche e difetti congeniti noti o sospetti. Puoi contattare il centro più vicino dove potrai affrontare un percorso diagnostico e di supporto.

Anche in questo caso è importante prepararsi alla visita raccogliendo informazioni sull’anamnesi familiare, le cartelle cliniche, le domande di interesse.

COS’È L’ANAMNESI FAMILIARE?

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COS’È L’ANAMNESI FAMILIARE?

L’anamnesi familiare fornisce indicazioni su malattie che ricorrono nella tua famiglia, abitudini, attività e tutte quelle informazioni, che possono aiutare il medico a indirizzarsi verso la diagnosi di una certa patologia.

 

IN CHE MODO LA STORIA FAMILIARE PUÒ INFLUIRE SULLA MIA SALUTE?

Ogni persona eredita le proprie caratteristiche dai suoi genitori e dai nonni. Le relative informazioni
sono contenute nei geni, piccole strutture cellulari. I nostri geni ci sono tati trasmessi dai nostri genitori. La
presenza di alcuni geni può rendere più alta la probabilità di contrarre alcune malattie.
Per questo motivo
se alcune malattie sono frequenti nella tua famiglia, tu stesso potresti essere a rischio di contrarle.

 

LE MIE SCELTE POSSONO INFLUENZARE LA MIA SALUTE?

Sebbene tu non possa controllare tutti i fattori che influenzano la tua salute (per esempio i geni), puoi fare
comunque delle scelte sane
in merito ad alimentazione, fumo ed esercizio fisico. Per questo è
necessario conoscere il tuo attuale stato di salute, il rischio di contrarre alcune malattie e l’ambiente che ti circonda.

 

QUALI INFORMAZIONI DEVO RACCOGLIERE?

Tutte quelle che riesci. A partire dai tuoi familiari, includendo te stesso, descrivi:

  • informazioni di base: nome, grado di parentela, etnia/origini, data di nascita, data e causa del decesso
  • età di insorgenza dei sintomi e principali patologie
  • stile di vita: attività fisica, abitudini, alimentazione e occupazione.

 

COME DEVO RACCOGLIERE L’ANAMNESI FAMILIARE?

  • Facendo brevi domande e annotando le risposte, inizia le tue ricerche familiari partendo dai tuoi genitori.
  • Verifica se avete alberi genealogici e riesamina la tua storia con il medico per essere sicuro di non aver dimenticato nulla.
  • Programma una conversazione individuale con alcuni familiari in particolare, per ottenere informazioni più dettagliate.
  • Sii rispettoso durante queste ricerche, non tutti i tuoi parenti potrebbero conoscere o desiderare di condividere queste informazioni.

Le domande sullo stato di salute che andrai a porre si concentreranno su alcuni temi principali:

  • infanzia
  • vita adulta
  • genitori e nonni
  • vita familiare

 

COME POSSO ORGANIZZARE LA MIA ANAMNESI FAMILIARE?

Le informazioni raccolte possono essere scritte o digitate al computer. In ogni caso è
importante che esse siano esposte in modo chiaro per te, la tua famiglia e il tuo medico. Per questo
motivo è importante elaborare uno schema,un albero genealogico.

COME POSSO REALIZZARE  UN ALBERO GENEALOGICO?

Per realizzare il tuo albero genealogico usa come guida le istruzioni seguenti.

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01

 

Inizia da te: disegnati al centro del foglio, utilizzando un quadrato se sei un uomo o un cerchio se sei una donna. Sotto il tuo nome, scrivi la tua data di nascita

 

02

 

Sopra disegna tua madre (cerchio) e tuo padre (quadrato) aggiungendo il loro nome e la data di nascita (o l’età). Collega i tuoi genitori tra loro tracciando una linea orizzontale e disegna a partire da questa, un’altra linea verticale che li collega a te.

 

03

 

Aggiungi poi accanto a te, i tuoi fratelli (quadrati) e/o sorelle (cerchi), con le loro date di nascita. Collega ciascuno di loro alla linea che collega te ai tuoi genitori.

 

04

 

Inserisci il tuo partner, collegalo a te con una riga orizzontale e, partendo da questa, disegna una riga verticale per indicare i figli.

 

05

 

Per i nonni, colloca i loro nomi sopra i nomi di tuo padre e tua madre, collegandoli tra loro e ai tuoi genitori, così come hai fatto per te.

Se vuoi aggiungi anche gli altri parenti della tua famiglia.

 

06

 

Aggiungi le informazioni raccolte sulla salute di ciascuno.

 

07

Infine traccia una linea diagonale sui parenti eventualmente deceduti, indicandone la causa se ti è nota.

VORREI CONOSCERE I MIEI DIRITTI SOCIALI E LE ASSOCIAZIONI PAZIENTI A CUI RIVOLGERMI

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Estratto dal materiale informativo IMPRONTE - contenente riferimenti normativi e legislativi aggiornati al mese di giugno 2020.

QUALI SONO IN ITALIA I SOSTEGNI PREVISTI PER LE PERSONE AFFETTE DA MALATTIE RARE?

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QUALI SONO IN ITALIA I SOSTEGNI PREVISTI PER LE PERSONE AFFETTE DA MALATTIE RARE?

Tra gli strumenti di cui si può disporre troviamo il riconoscimento dell’invalidità civile (ed handicap), che prevedono una serie di benefici tra cui anche l’esenzione dal pagamento del ticket. L’invalidità civile indica la riduzione della capacità lavorativa di un individuo, l’handicap rappresenta invece una condizione di svantaggio, derivante da una menomazione o da una patologia, che limita o impedisce lo svolgimento del ruolo sociale di una persona.

 

IN COSA CONSISTE L’INVALIDITÀ CIVILE?

L’invalidità civile è un presupposto per accedere ad alcune prestazioni economiche e sociosanitarie. Possono richiederla le persone affette da una o più patologie di una certa severità con menomazioni. Il riconoscimento dello stato di invalidità civile può essere ottenuto solo dopo essere stati sottoposti ad una visita medico legale da parte di una commissione ASL. Si considerano invalidi civili coloro che hanno una minorazione innata o acquisita per la quale hanno subito una riduzione permanente della capacità lavorativa o, se minori di 18 anni, che abbiano difficoltà persistenti a svolgere le attività relative alla loro età.

Nell’art. 6 d. lgs. 509/1988, ai soli fini dell’assistenza sociosanitaria e della concessione dell’indennità di accompagnamento, si considerano invalidi civili:

  • gli affetti da minorazioni psichiche o insufficienze mentali con una riduzione della capacità lavorativa maggiore di 1/3
  • i minorenni e i cittadini con più di 65 anni con difficoltà a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età
  • i ciechi civili
  • i sordomuti


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QUAL È LA DIFFERENZA TRA INVALIDITÀ CIVILE E HANDICAP?

Questi due riconoscimenti comportano diversi benefici. Una volta riconosciuta una malattia o menomazione, hai il diritto di richiedere l’accertamento dell’invalidità civile e dell’handicap. La commissione medica dell’ASL attraverso una prima visita seguita dalla commissione INPS, valuterà la tua situazione clinica e deciderà sul diritto o meno al riconoscimento dell’invalidità civile e/o di handicap. Chi presenta invalidità civile può anche non avere richiesto il certificato di handicap e viceversa.

La valutazione dell’invalidità civile si basa sulla riduzione della capacità lavorativa e l’attribuzione di una percentuale. Questo non comporta l’impossibilità di lavorare, ma la difficoltà di svolgere alcune attività in determinati modi e limiti.

Nel riconoscimento dello stato di handicap, invece, viene considerata la difficoltà d’inserimento sociale dovuta alla patologia o alla menomazione. In questo caso non sono previste provvidenze economiche ma varie agevolazioni.

La valutazione di queste condizioni si baserà solo sulla documentazione consegnata, per questo motivo è importante portare con sé una documentazione quanto più dettagliata e precisa possibile. Inoltre, durante questa visita, è possibile farsi assistere da un medico di fiducia.

 

QUALI SONO I BENEFICI DELLA CERTIFICAZIONE DI INVALIDITÀ CIVILE?

Il riconoscimento dell’invalidità civile conferisce dei diritti in base alla percentuale di invalidità attribuita:

  • 33% - fornitura gratuita di protesi, ausili e dispositivi medici, relativi alla patologia riportata sul verbale
  • dal 46 al 66% - iscrizione nelle liste speciali per il collocamento, oltre alle misure previste dal punto precedente
  • maggiore del 50% - congedo per cure (se previsto dal CCNL), oltre alle misure previste dai punti precedenti
  • dal 67 al 77% - esenzione dal pagamento del ticket, oltre alle misure previste dai punti precedenti
  • maggiore del 74% - assegno mensile di assistenza, oltre alle misure previste dai punti precedenti
  • 100% (invalidità totale) - pensione di inabilità e indennità di accompagnamento oltre alle misure previste dai punti precedenti

Ricorda che ogni regione può avere casi particolari di esenzione per quanto riguarda il pagamento del ticket.

 

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QUAL È LA PROCEDURA PER FARE DOMANDA DI INVALIDITÀ CIVILE E HANDICAP?

Bisogna richiedere a un medico, abilitato alla compilazione telematica del certificato medico, o al medico di base la compilazione online di un certificato medico introduttivo che indichi:

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  • la disabilità
  • i dati anagrafici
  • il codice fiscale
  • la diagnosi
  • l’esatta natura delle patologie invalidanti.

 

Il medico inoltra all’INPS telematicamente questo documento e rilascia una ricevuta completa contenente il numero univoco di protocollo e una copia del certificato medico originale (con validità di 90 giorni) da esibire all’atto della visita medica.

Dopo è possibile procedere presentando online all’INPS la domanda per il riconoscimento dello stato di invalidità civile e handicap. In alternativa, ci si può rivolgere al patronato o alle associazioni di categoria dei disabili. Salvo alcune eccezioni, non è possibile presentare una  nuova domanda per la stessa prestazione fino a quando non sia esaurito l’iter di quella in corso o, finché non sia intervenuta una sentenza passata in giudicato. 

Le domande per l’invalidità civile e per la condizione di handicap prevedono la stessa procedura pertanto c’è la possibilità di unificare le visite di unificare le visite di accertamento. Questo significa che può essere presentata in un’unica domanda la richiesta di accertamento per entrambe le condizioni senza doversi poi sottoporre a due visite diverse.

 

CHE COSA COMPORTA LA VISITA MEDICA?

Dopo aver presentato la domanda, viene comunicata la data della visita di accertamento. Il medico, in caso di non trasportabilità dell’interessato, può richiedere una visita domiciliare. Inoltre, in caso di impedimento, l’interessato può indicare una data alternativa. Se non ci si presenta alla visita, c’è una seconda convocazione ma, in caso di ulteriore assenza, si viene considerati rinunciatari.

 

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COSA ACCADE DOPO LA VISITA MEDICA?

La commissione redige il verbale di visita dell’ASL che deve essere poi validato dal Centro Medico Legale (CML) dell’INPS il quale può a sua volta richiedere altri accertamenti. Il verbale definitivo viene inviato in duplice copia all’interessato: una con tutti i dati sanitari, e l’altra con il giudizio finale che può riconoscere sia l’invalidità, che l’handicap, o l’inabilità (a svolgere qualsiasi attività lavorativa), o, ancora, la necessità di accompagnamento. Su questi verbali viene poi eseguito un monitoraggio a campione (o su segnalazione dell’INPS) da parte della Commissione Medica Superiore (CMS).

Anche se si è ottenuto il riconoscimento di invalidità civile e/o di handicap non è preclusa, compatibilmente allo stato di salute, la possibilità di svolgere attività lavorativa.

 

COME SI LEGGE IL VERBALE DI INVALIDITÀ E DI HANDICAP?

I verbali d’invalidità civile e di handicap sono atti ufficiali che permettono di richiedere i benefici previsti dalla legge per la tua condizione. Sul verbale di invalidità civile è riportata (in percentuale) la gravità della situazione clinica. Maggiore è la percentuale, più forte sarà l’intervento di supporto dello Stato. Il verbale di handicap riporta invece 4 livelli di gravità (previsti dalla Legge 104/1992):

  • persona non handicappata
  • persona con handicap
  • persona con handicap con connotazione di gravità
  • persona con handicap superiore ai 2/3
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QUALI BENEFICI SI OTTENGONO DELLA CERTIFICAZIONE DI HANDICAP?

Le agevolazioni per le persone disabili previste dalla Legge 104/1992 sono di tipo lavorativo, familiare e fiscale. Inoltre, la Legge promuove l’istruzione come tramite per l’integrazione sociale della persona con handicap a partire dalla scuola materna fino all’università. Le provvidenze economiche previste sono l’indennità di accompagnamento e la pensione di inabilità.

 

COSA SONO L’INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO E LA PENSIONE DI INABILITÀ?

INDENNITÀ DI ACCOMPAGNAMENTO:
È un beneficio concesso dall’INPS e consiste nell’erogazione di una prestazione economica, in favore di soggetti nei cui confronti sia stata accertata una inabilità totale. Per poterne usufruire bisogna presentare apposita domanda tramite il medico di base all’INPS con allegata documentazione e, solo dopo la verifica dei requisiti, si può percepire l’assegno.

L’indennità di accompagnamento viene concessa indipendentemente da età e condizioni di reddito a chi è:

  • invalido al 100%
  • impossibilitato a deambulare senza l’aiuto permanente di un accompagnatore
  • cittadino italiano o straniero avente diritto
     

Questo beneficio non viene riconosciuto agli invalidi che:

  • sono ricoverati gratuitamente per più di 30 giorni
  • sono titolari di alcune altre pensioni di inabilità

Per i minori titolari di indennità di accompagnamento al compimento della maggiore età, presentando il modello AP70, viene automaticamente riconosciuta la pensione di inabilità. La prestazione, che si aggiunge ll’indennità di accompagnamento già in godimento, spetta senza necessità di presentare ulteriore domanda.

 

PENSIONE DI INABILITÀ:

È una prestazione economica a favore di coloro che:

  • hanno un’inabilità lavorativa totale (100%) e permanente riconosciuta
  • hanno età compresa tra i 18 e i 65 anni
  • si trovano in stato di bisogno economico.

Per percepire questo beneficio è necessario richiedere il riconoscimento dei requisiti sanitari inoltrando la domanda mediante il servizio denominato “Invalidità civile - Invio domanda di riconoscimento dei requisiti sanitari”.

 

SONO PREVISTI ALTRI BENEFICI?

Certo, per esempio agevolazioni fiscali su:

  • veicoli
  • ausili per prevenire, compensare, alleviare o eliminare una menomazione/disabilità
  • sussidi tecnici e informatici che favoriscano l’autonomia
  • spese per l’assistenza specifica, personale e domestica
  • detrazioni per i familiari con disabilità a carico.

 

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CI SONO ANCHE DELLE AGEVOLAZIONI LAVORATIVE?

Certo, ecco un elenco:

  • Permessi lavorativi retribuiti - per iportatori di handicap e i loro genitori. 
  • Congedi di 2 anni retribuiti - riservato a chi assiste un familiare con grave disabilità.
  • Prepensionamento - riservato ai lavoratori con invalidità superiore al 74% o sordi.
  • Scelta della sede lavorativa più vicina al proprio domicilio e rifiuto al trasferimento.
  • Divieto del lavoro notturno per chi ha a proprio carico un soggetto disabile.
  • Contributi per l’eliminazione delle barriere architettoniche in casa.
  • Interventi per il trasporto collettivo che facilitano l’utilizzo di questi servizi.

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COSA ACCADE SE L’INVALIDITÀ E L’HANDICAP VARIANO NEL TEMPO?

Sono previsti interventi di revisione e aggravamento. La Commissione medica può ritenere infatti che le condizioni di invalidità civile e handicap certificate possano modificarsi nel tempo. All’interno del verbale verrà così indicata una scadenza entro la quale sarà necessaria una visita per revisionare i requisiti sanitari. Secondo il Decreto ministeriale del 2007 per alcune patologie e disabilità basta invece una documentazione sanitaria idonea, per essere escluse dagli accertamenti di controllo. Gli invalidi che accusano un aggravamento delle proprie condizioni devono presentare apposita domanda all’INPS in via telematica allegando un certificato medico che comprovi le modificazioni del quadro clinico.

 

E SE NON FOSSI D’ACCORDO CON L’ESITO DEL RICONSCIMENTO DI INVALIDITÀ O HANDICAP?

Dopo aver fatto richiesta di invalidità o handicap può verificarsi una delle seguenti situazioni:

  • negato riconoscimento per mancata conoscenza della patologia
  • riconoscimento della condizione in misura minore rispetto a quanto ci si aspettava.

 

In questi casi è possibile impugnare il verbale delle Commissione entro 6 mesi dalla comunicazione, davanti al Giudice facendo istanza di accertamento tecnico preventivo per la verifica preliminare delle condizioni sanitarie del soggetto al fine di valutare la legittimità della pretesa. Per essere rappresentato in giudizio è utile farsi assistere da un legale o dal patronato. In alternativa puoi presentare una domanda ex novo.

 

MMM… QUINDI È POSSIBILE FARE RICORSO?

Si, sono previste due diverse forme di tutela:

  • ricorso giurisdizionale relativo alla fase sanitaria- contro il giudizio sanitario della commissione medica per l’accertamento dell’invalidità
  • ricorso amministrativo relativo alla fase di concessione delle provvidenze economiche- ammesso esclusivamente contro provvedimenti di rigetto o di revoca dei benefici economici che attengono requisiti non sanitari come reddito, cittadinanza e residenza. 

 

QUAL È UN’ASSOCIAZIONE PAZIENTI A CUI POSSO RIVOLGERMI?

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QUAL È UN’ASSOCIAZIONE PAZIENTI A CUI POSSO RIVOLGERMI?

Puoi rivolgerti all’ AIG, ASSOCIAZIONE ITALIANA GLICOGENOLISI!

Questa associazione aiuta a far valere le richieste d’aiuto per la salute delle persone con Glicogenolisi. L’AIG è composta solo da pazienti affetti da diverse forme di Glicogenosi e, su tutto il territorio italiano, informa e rassicura le famiglie mantenendo anche contatti con le realtà scientifiche che operano nel settore della ricerca e della terapia. La sede centrale dell’Associazione è ad Assago (MI), ma ogni anno organizza un Convegno Nazionale dove è possibile conoscersi, scambiare informazioni e prendere contatti con alcuni dei medici più autorevoli ed esperti.

 

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QUALI SONO GLI OBIETTIVI DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA GLICOGENOLISI?

L’AIG punta a:

  • dare un aiuto pratico e psicologico a tutti coloro su cui impatta la malattia (famiglie, bambini, dolescenti)
  • sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni
  • promuovere la Ricerca Scientifica mediante raccolta fondi.

Aiutare, promuovere e diffondere sono e saranno sempre gli obiettivi di AIG.

 

QUALI OBIETTIVI HA GIÀ RAGGIUNTO L’AIG?

L’Associazione Italiana Glicogenolisi in poco tempo è riuscita a:

  • aiutare le famiglie nella gestione della malattia attraverso:
    • “Voce Amica” servizio telefonico di accoglienza
    • consulenze globali (psicologica, specialistica, fisioterapica e legale)
    • il contribuito all’acquisto di apparecchiature mediche per la misurazione della Glicemia 
  • organizzare il primo Convegno Nazionale sulle Glicogenosi
  • finanziare alcuni Istituti di ricerca
  • organizzare campagne di informazione e sensibilizzazione
  • prendere contatti con analoghe Associazioni europee ed extraeuropee

 

QUALI SONO I PROGETTI FUTURI DELL’AIG?

AIG continuerà a perseguire i suoi obiettivi mediante:

  • campagne di sensibilizzazione
  • corsi di informazione per personale medico e paramedico
  • corsi di formazione - informazione nelle scuole
  • convegni sugli sviluppi della terapia genica
  • promozione di Borse di Studio per la ricerca genetica e clinica
  • ampliamento delle collaborazioni.

QUALI ESERCIZI SONO CONSIGLIATI PER LA MALATTIA DI POMPE?

ESISTONO ESERCIZI CHE POTREI FARE PER UN TRATTAMENTO RIABILITATIVO IN AUTONOMIA?

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Certo, puoi farli per mantenere un livello funzionale adeguato di muscoli del tronco, gambe, braccia e muscoli respiratori. È importante però rivolgersi al fisiatra per integrare l’allenamento proposto con un eventuale trattamento riabilitativo svolto sotto la supervisione di un fisioterapista. Di seguito troverai una serie di esercizi consigliati.

Clicca sull’esercizio che vuoi approfondire!

RESPIRAZIONE

STRETCHING QUADRICIPITE IN PIEDI

STRETCHING QUADRICIPITE DISTESO

STRETCHING CATENA CINETICA POSTERIORE IN PIEDI

STRETCHING CATENA CINETICA POSTERIORE IN PIEDI DA SEDUTI

STRETCHING ADDUTTORI

RINFORZO ADDUTTORI CON E SENZA PESO

RINFORZO DEI GLUTEI

AFFONDI

RINFORZO FLESSORI DI ANCA

RINFORZO ISOMETRICO DEL QUADRICIPITE

ESERCIZI DI STRETCHING DEI MUSCOLI DEL TRONCO IN POSIZIONE QUADRUPEDICA

RINFORZO COORDINATO TRONCO E ARTI

PLANK SEMPLIFICATO

PONTE GLUTEO

ESERCIZI PER IL CONTROLLO DEL BACINO

ESERCIZI DI EQUILIBRIO IN POSIZIONE QUADRUPEDICA

RESPIRAZIONE

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RESPIRAZIONE

Stenditi su un tappetino in posizione supina con gambe sono distese e mani appoggiate una sul torace e una sull’addome. Lentamente inspira con il naso ed espira dalla bocca, controllando che l’addome si gonfi in inspirazione e si sgonfi in espirazione. Ripeti questa operazione 10 volte.

rest

STRETCHING QUADRICIPITE IN PIEDI

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STRETCHING QUADRICIPITE IN PIEDI

Mettiti in piedi di fianco a una sedia. Con la mano più distante dalla sedia, prendi il piede della gamba dello stesso lato e portarlo a contatto con la natica, appoggiandoti con l’altra mano alla sedia per mantenere l’equilibrio. Fissa un punto davanti a te e mantieni la posizione per 30 secondi. Ripeti anche dall’altro lato.

quadricipite

STRETCHING QUADRICIPITE DISTESO

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STRETCHING QUADRICIPITE DISTESO

Stenditi su un tappetino appoggiandoti su di un fianco. Con la mano più vicina al tappetino sorreggi la testa facendo forza sul gomito, mentre con l’altra mano prendi il piede della gamba dello stesso lato e portalo a contatto con la natica. La gamba più vicina al tappetino è distesa. Mantieni la posizione per 30 secondi e ripeti dall’altro lato.

 

stretch

STRETCHING CATENA CINETICA POSTERIORE IN PIEDI

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STRETCHING CATENA CINETICA POSTERIORE IN PIEDI

Mettiti in piedi con le gambe parallele e leggermente divaricate. Sovrapponi le mani e portati lentamente in avanti piegando la schiena quanto più possibile senza piegare le ginocchia. Mantieni la posizione per 15 secondi, quindi risali lentamente.

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STRETCHING CATENA CINETICA POSTERIORE IN PIEDI DA SEDUTI

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STRETCHING CATENA CINETICA POSTERIORE IN PIEDI DA SEDUTI

Mettiti su un tappetino in posizione seduta, con le gambe distese e leggermente divaricate. Portati lentamente in avanti piegando la schiena e cercando di prendere con le mani le punte dei piedi, fino a quando non senti tirare leggermente i muscoli della schiena e i posteriori della coscia. Mantieni la posizione per 30 secondi.

 

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STRETCHING ADDUTTORI

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STRETCHING ADDUTTORI

Mettiti su un tappetino in posizione seduta. Piega le gambe e metti le piante dei piedi a contatto l’una con l’altra, quindi abbraccia i piedi con le mani e avvicina quanto più possibile la testa ai piedi. Mantieni la posizione per 30 secondi.

 

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RINFORZO ADDUTTORI CON E SENZA PESO

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RINFORZO ADDUTTORI CON E SENZA PESO

Stenditi su un tappetino appoggiandoti su di un fianco. Con la mano più vicina al tappetino sorreggi la testa facendo forza sul gomito e mantieni le gambe distese. Solleva la gamba più distante dal lettino con il ginocchio esteso, mantienila sollevata per 5 secondi e quindi riabbassala. Per aumentare la difficoltà puoi posizionare una cavigliera o un peso sulla caviglia. Ripeti 5 volte per lato. Cerca di inspirare col naso quando sollevi la gamba e di espirare dalla bocca mentre la gamba scende.

 

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RINFORZO DEI GLUTEI

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RINFORZO DEI GLUTEI

Stenditi su un tappetino in posizione prona; metti le braccia sono lungo i fianchi e le gambe distese. Contrai i muscoli delle natiche e solleva una gamba dal tappetino, mantienila sollevata per 5 secondi e quindi riabbassarla. Ripeti 5 volte per lato.

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AFFONDI

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AFFONDI

Mettiti in piedi di fianco a una sedia. Mantieni le gambe divaricate e allineate; la gamba più vicina alla sedia è davanti, l’altra dietro. Piega il ginocchio della gamba davanti, mantenendo la schiena diritta e controllando che le spalle non superino il piano individuato dal ginocchio. Appoggiati con la mano più vicina alla sedia per mantenere l’equilibrio. Ripeti 10 volte per lato.

 

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RINFORZO FLESSORI DI ANCA

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RINFORZO FLESSORI DI ANCA

Siediti su una sedia, con la schiena diritta e appoggiata allo schienale e le mani aggrappate alla base dello schienale. Solleva una coscia con il ginocchio piegato, mantienila sollevata per 5 secondi e quindi riabbassala. Ripeti 5 volte per lato. Cercare di inspirare col naso quando sollevi la coscia e di espirare dalla bocca mentre la coscia scende. Per aumentare la difficoltà puoi posizionare una cavigliera o un peso sul ginocchio.

 

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RINFORZO ISOMETRICO DEL QUADRICIPITE

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RINFORZO ISOMETRICO DEL QUADRICIPITE

Appoggia la schiena contro un muro tenendo le braccia sono lungo i fianchi. Scivola con la schiena contro il muro, piega le gambe fino a quando non senti tirare leggermente i muscoli della coscia, quindi mantieni la posizione per 5 secondi. Ripeti 3 volte, cercando di scendere ogni volta più in basso.

 

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ESERCIZI DI STRETCHING DEI MUSCOLI DEL TRONCO IN POSIZIONE QUADRUPEDICA

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ESERCIZI DI STRETCHING DEI MUSCOLI DEL TRONCO IN POSIZIONE QUADRUPEDICA

Mettiti su un tappetino in posizione quadrupede. Avanza progressivamente prima con una mano e poi con l’altra fino a distendere completamente le braccia, quindi guarda dritto davanti a te e mantieni la posizione per 5 secondi, infine torna indietro con le mani riguadagnando la posizione di partenza.

 

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RINFORZO COORDINATO TRONCO E ARTI

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RINFORZO COORDINATO TRONCO E ARTI

Mettiti su un tappetino in posizione prona, con le braccia distese sopra alla testa. Solleva un braccio e la gamba opposta di circa 15 cm dal tappetino, mantenendoli sollevati per 5 secondi. Ripeti dall’altro lato, per un totale di 5 volte per lato.

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PLANK SEMPLIFICATO

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PLANK SEMPLIFICATO

Mettiti su un tappetino in posizione quadrupede, con le anche flesse a 45°. Mantieni la posizione per 5 secondi e poi distenditi sul lettino in posizione prona. Quindi, riassumi la posizione quadrupede, facendo forza sui gomiti e sulle ginocchia. Ripeti 5 volte.

 

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PONTE GLUTEO

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PONTE GLUTEO

Mettiti su un tappetino in posizione supina, con le ginocchia piegate e le braccia distese lungo i fianchi.  Solleva il bacino quanto più possibile, mantenendo la posizione per 5 secondi. Ripeti 5 volte.

 

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ESERCIZI PER IL CONTROLLO DEL BACINO

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ESERCIZI PER IL CONTROLLO DEL BACINO

Mettiti su un tappetino in posizione quadrupede. Quindi, alternativamente, inarca la schiena verso l’alto e verso il basso, Mantenendo la posizione per 3 secondi. ripeti 10 volte.

 

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ESERCIZI DI EQUILIBRIO IN POSIZIONE QUADRUPEDICA

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ESERCIZI DI EQUILIBRIO IN POSIZIONE QUADRUPEDICA

Mettiti su un tappetino in posizione quadrupede. Solleva un braccio e la gamba opposta, cercando di allinearli allo stesso livello della schiena e mantenendoli sollevati per 5 secondi. Ripeti dall’altro lato, per un totale di 5 volte per lato.

 

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VORREI SUGGERIMENTI PER COMUNICARLO ALLE PERSONE A ME VICINE

PERCHÉ DISCUTERE DELLA MALATTIA DI POMPE CON LA MIA FAMIGLIA?

Trattandosi di una malattia rara, per aiutare te e la tua famiglia, è importante conoscere questa patologia. Infatti, gran parte delle persone potrebbe non averne mai sentito parlare; persino alcuni medici e operatori sanitari non ne hanno una conoscenza approfondita.

Condividere la tua storia aiuterà i tuoi parenti a comprendere anche la loro anamnesi familiare. Inoltre, far conoscere i tuoi sintomi e le loro cause può aiutarli a comprendere la tua esperienza fisica.

COME POSSO CONVIVERE CON LA MALATTIA DI POMPE?

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COME POSSO CONVIVERE CON LA MALATTIA DI POMPE?

Ricevere la DIAGNOSI di una malattia genetica è un evento che incide profondamente sulla tua vita e su quella dei tuoi cari. Serve tempo per comprendere, sentire e accogliere questa comunicazione.

La malattia può manifestare delle fasi fisiche, emotive, sociali e organizzative in cui progredisce e riprende la sua attività. Per questo motivo, anche se si è scoperto molto sulla Malattia di Pompe, è utile approfondire la sua conoscenza e fare del proprio meglio per gestirla. I sintomi richiederanno delle modifiche nello stile di vita, ma questo non significa dover rinunciare alla propria indipendenza o alle attività preferite.

IN CHE MODO LA MALATTIA DI POMPE INFLUENZA LA MIA VITA QUOTIDIANA?

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IN CHE MODO LA MALATTIA DI POMPE INFLUENZA LA MIA VITA QUOTIDIANA?

Dipende dall’importanza dei tuoi sintomi. Per esempio, con l’aumentare della debolezza muscolare, potrebbe diventare più difficile stare in posizione eretta, piegarsi, alzarsi da una sedia, guidare un’auto o semplicemente muoversi. Potresti dover adattare la tua routine quotidiana con ausili speciali o con l’aiuto di altre persone. La sfida più importante è quindi garantirti allo stesso tempo il supporto necessario e l’indipendenza che desideri.

  • pianificare le eventuali esigenze future
  • imparare ad accettare l’aiuto degli altri
  • condividere i tuoi dubbi con altre persone affette dalla Malattia di Pompe, le quali potrebbero suggerirti come gestire diverse situazioni
  • continuare a coltivare i tuoi hobby per mantenere un atteggiamento positivo.

 

COME IMPATTA SULLE FAMIGLIE QUESTA MALATTIA?

La Malattia di Pompe è una CONDIZIONE EREDITARIA, per questo motivo è molto probabile che anche altri familiari di una persona affetta presentino lo stesso difetto genetico.
 

family

 

È importante eseguire uno screening familiare, in modo da permettere ad altri membri della famiglia di ottenere precocemente un’eventuale diagnosi, un monitoraggio specifico e costante della patologia e l’adeguato trattamento. 

 

QUALI SONO GLI EFFETTI EMOTIVI E PSICOLOGICI DELLA MALATTIA DI POMPE?

Apprendere la presenza di questa mutazione genetica per te e/o un tuo familiare può giustamente causare molteplici sensazioni tra cui depressione, disperazione o colpevolezza. Non esistono sentimenti sbagliati ma, così come ci si prende cura dei sintomi correlati alla patologia, allo stesso modo può essere utile preoccuparsi di questi stati d’animo.

Per questo motivo, oltre al confronto con persone che attraversano la tua esperienza, può essere importante consultare uno specialista che ti accompagni nell’elaborare questa nuova ed inaspettata condizione.

COME POSSO DISCUTERE CON LA MIA FAMIGLIA DELLA MALATTIA DI POMPE?

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Parla con la tua famiglia

Per ricevere una migliore assistenza, condividere le informazioni in merito allo stato di salute reciproco può aiutare sia te che la tua famiglia. È importante scegliere e concordare il momento più opportuno per tale confronto in modo da evitare forzature e rispettare i tempi altrui. Non tutti, infatti, potrebbero essere pronti o disponibili a dedicare del tempo sufficiente per un argomento così delicato e personale.

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Utilizza le informazioni che hai

Assicurati di avere a portata di mano tutte le informazioni necessarie per spiegare la Malattia di Pompe alla tua famiglia. Siti web,come ad esempio aig-aig.it e MALATTIA DI POMPE | LSD (MALATTIELISOSOMIALI.IT) potrebbero essere utili anche per i tuoi familiari.

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Programma una conversazione individuale

Una volta condivisa la Malattia di Pompe, potresti approfondire la questione con alcuni familiari. Quando entrambi vi sentirete pronti, un colloquio individuale vi offrirà la possibilità di rispondere a eventuali domande reciproche. Non c’è bisogno di avere tutte le informazioni che desideri in una sola volta ed è possibile continuare la discussione in futuro. È importante porre attenzione a questa conversazione.

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Porta qualcuno che possa sostenerti

Se un tuo caro (che per esempio svolge la professione medica o conosce la Malattia di Pompe) ti ha aiutato durante la diagnosi potrebbe essere utile averlo lì come supporto durante la conversazione.

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Invia una lettera/e-mail

Potresti sentirti più a tuo agio condividendo tali informazioni mediante lettera o e-mail. In questo caso sarebbe utile chiedere aiuto al tuo medico o consulente genetico nella stesura del testo e nell’identificazione del destinatario.

Compila i campi indicati per personalizzare questo esempio di comunicazione per la tua famiglia!

Cara famiglia,
Molti di voi sanno che
   non si è sentito/a bene e siamo stati coinvolti in un’intensa attività diagnostica per cercare di individuarne la ragione. Apprezziamo la preoccupazione e il supporto di ognuno e desideriamo condividere con voi i risultati della nostra ricerca. Questi risultati sono importanti per voi perché riguardano una condizione genetica. Alcuni di voi è improbabile che ereditino questa malattia, ma potrebbe colpire altri familiari, pertanto, è qualcosa di cui tutti dovete essere a conoscenza.

A
   è stata diagnosticata la Malattia di Pompe. La Malattia di Pompe è una malattia grave e progressiva e può portare a un danno muscolare significativo e irreversibile. La Malattia di Pompe è una patologia ereditaria causata da una carenza dell’enzima alfa-glucosidasi acida. Trattandosi di una patologia autosomica recessiva, la Malattia di Pompe si manifesta soltanto quando una persona eredita due alleli mutati, uno da ciascun genitore. Ad ogni gravidanza, se entrambi i genitori sono portatori di un allele mutato, c’è la possibilità di ereditare due mutazioni e quindi di essere affetto dalla Malattia di Pompe. Quando a una persona viene diagnosticata la Malattia di Pompe, è possibile che anche i suoi fratelli e/o sorelle siano affetti dalla stessa patologia. Per questo motivo è molto importante testare i familiari di un paziente con diagnosi di Malattia di Pompe, anche e asintomatici. Vi consigliamo quindi di sottoporvi al test di screening della Malattia di Pompe. Sarò felice di approfondire l’argomento con coloro che desiderano farlo. Ci dispiace di dover condividere questa notizia, ma riteniamo sia importante che siate a conoscenza della situazione, in modo da poter prendere una decisione consapevole sulla vostra salute.
Un caro saluto,
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COME MI PREPARO ALLA DISCUSSIONE?

Per rispondere alle domande dei tuoi cari, approfondisci le informazioni sulla Malattia di Pompe. Usa le tue esperienze e quanto hai appreso da altre fonti. Ricorda, questa condizione varia da persona a persona, pertanto chiedi consiglio al tuo medico.

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Essendo la Malattia di Pompe una condizione ereditaria, la diagnosi che hai ricevuto può impattare in vario modo sulla tua famiglia. Preparati a reazioni differenti. Rispetta la volontà di chi non desidera parlare di alcuni argomenti dimostrandoti disponibile al confronto quando si sentiranno pronti.

 

famiglia

 

Ci sono molti modi per parlare alla tua famiglia della Malattia di Pompe, per esempio elencando i principali segni e sintomi che le persone potrebbero manifestare.

 

COSA DEVO FARE SE LA MIA FAMIGLIA NON DESIDERA DISCUTERE DELLA MALATTIA DI POMPE?

È normale provare ansia o disagio di fronte a cose che non conosciamo, la negazione può essere un modo con cui alcune persone affrontano le situazioni. Questo può capitare anche ai tuoi familiari all’idea di ricevere la diagnosi di Malattia di Pompe. Pertanto, potrebbe essere molto utile cercare il supporto di specialisti, amici, altri familiari o altre persone che convivono con questa patologia.

Coinvolgere la tua famiglia è giusto perché il rifiuto iniziale potrebbe venir meno se si pensa ai propri figli o al resto dei cari. Rispetta comunque la loro volontà di chi, al momento, non se la sente di parlare. Solo perché qualcuno sembra non ascoltarti, non significa che non dia peso alle tue parole. Renditi comunque disponibile a eventuali futuri confronti, ma lascia loro tempo e spazio per riflettere su quello che hai detto e per accettare questa condizione.

COME POSSO AIUTARE MIO/A FIGLIO/A NELLA GESTIONE DELLA SUA VITA QUOTIDIANA?

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Come genitore di un/a bambino/a che convive con una malattia genetica, potresti sentirti preoccupato all’idea di affidarlo/a ad altre persone in tua assenza. Mentre tu conosci bene i suoi sintomi e sai come gestirli, il personale scolastico, gli allenatori e i babysitter potrebbero aver bisogno di alcune informazioni utili sullo stato di salute del/la bambino/a. 

Per spiegare la condizione di tuo/ afiglio/a a queste persone potresti scrivergli una lettera o fissare un colloquio. Adesso ti fornirò un elenco delle informazioni principali che non dovresti tralasciare, ma ricorda che anche l’Associazione Pazienti può aiutarti in questi momenti.

 

school

 

INFORMAZIONI UTILI AL PERSONALE SCOLASTICO:

  • Particolari cautele necessarie
    • Accesso continuo a servizi igienici e a cibo/bevande
    • Protesi e ausili
    • Esercizi personalizzati
    • Supervisione per DIETE PERSONALIZZATE
    • Qualsiasi altra istruzione particolare
    • Identificare il responsabile quotidiano delle cure al bambino/a.
       
  • Informazioni per l’insegnante
    • Se il/la bambino/a prova dolore è facile che si demoralizzi, in questi momenti ha bisogno di pazienza e incoraggiamento
    • Quando si notano difficoltà di concentrazione ripetere le istruzioni più di una volta
    • Se il rendimento scolastico risulta altalenante o si accumulano troppe assenze, valutare la possibilità di un aiuto aggiuntivo

 

INFORMAZIONI UTILI ALL’INSEGNATE DI EDUCAZIONE FISICA/ ALLENATORE:

  • Come l’attività fisica può influire sulla condizione
    • Un’attività fisica intensa può provocare effetti negativi come surriscaldamento corporeo, difficoltà di respirazione, disidratazione o necessità di utilizzare i servizi igienici
       
  • Accordi particolari
    • Permettere al bambino/ragazzo di decidere la portata del coinvolgimento
    • Proporre attività meno faticose
    • Offrire acqua e autorizzare pause quando richiesto
    • Adottare un segnale da utilizzare quando il/la bambino/a desidera interrompere l’attività
       

In ogni caso c’è bisogno di aggiornare regolarmente le informazioni fornite e rilasciare un protocollo di emergenza contenente:

  • Contatti di emergenza di genitori, parenti e amici
  • Indicazioni del medico o dello specialista in merito al trattamento e ai protocolli di emergenza.

Compila i campi indicati per personalizzare questo esempio di comunicazione indirizzata al preside/personale scolastico!

PER IL PRESIDE E IL PERSONALE SCOLASTICO

Egregio Preside
Gentile Prof.ssa/Egr. Prof.
   ,
Siamo i genitori di
   . A    è stata diagnosticata una condizione genetica chiamata Malattia di Pompe, che causa una serie di problemi di salute e una varietà di sintomi che coinvolgono organi e apparati diversi. I soggetti affetti da Malattia di Pompe spesso (o talvolta) sperimentano i seguenti sintomi: difficoltà a camminare, difficoltà a salire le scale, difficoltà ad alzarsi dalla sedia, difficoltà a raggiungere oggetti sopra la testa, difficoltà a mantenere le braccia sollevate, difficoltà a sollevare oggetti da terra, affanno durante e/o dopo l’esercizio fisico, mal di testa mattutino, sonnolenza durante il giorno, difficoltà a masticare/inghiottire. Vorremmo discutere con Lei della condizione di    in modo che possa sentirsi preparato a fornire il supporto e l’incoraggiamento necessari per un’esperienza scolastica positiva e di successo. La ringraziamo per aver dedicato del tempo a comprendere la situazione di    e la maniera in cui può essergli d’aiuto. Sappiamo che, nel suo ruolo arriverà a conoscere    in maniera approfondita. Pertanto, se si rende conto che    ha delle difficoltà (scarso rendimento scolastico, problemi comportamentali, allontanamento dal gruppo o difficoltà nel far fronte alla situazione), la preghiamo di informarci. Abbiamo il massimo rispetto del ruolo che lei avrà nella cura di    e sappiamo che la comunicazione rappresenta la chiave per il successo dell’anno scolastico. La preghiamo di contattarci in qualsiasi momento per eventuali domande o dubbi o se necessita di ulteriori informazioni sulla condizione di    Sarà un piacere collaborare con lei nel corso di quest’anno scolastico.

Cordiali saluti,
Nome
  
Indirizzo
  
Telefono di casa
  
Telefono di lavoro
  
Telefono cellulare
   Indirizzi e-mail (casa e lavoro)   
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Compila i campi indicati per personalizzare questo esempio di comunicazione indirizzato all’insegnante di educazione fisica/allenatore!

PER L’INSEGNANTE DI EDUCAZIONE FISICA/ALLENATORE

Gentile    ,
Siamo i genitori di
   . A    è stata diagnosticata una condizione genetica chiamata Malattia di Pompe, che causa una serie di problemi di salute e una varietà di segni e sintomi che coinvolgono organi e apparati diversi. I soggetti affetti da Malattia di Pompe spesso (o talvolta) sperimentano i seguenti sintomi: difficoltà a camminare, difficoltà a salire le scale, difficoltà ad alzarsi dalla sedia, difficoltà a raggiungere oggetti sopra la testa, difficoltà a mantenere le braccia sollevate, difficoltà a sollevare oggetti da terra, affanno durante e/o dopo l’esercizio fisico, mal di testa mattutino, sonnolenza durante il giorno, difficoltà a masticare/inghiottire. Vorremmo discutere con Lei la modalità in cui l’attività fisica può influire sulla condizione di    in modo che possa sentirsi adeguatamente preparato a prestare assistenza.
La ringraziamo per aver dedicato del tempo a comprendere la situazione di
   e la maniera in cui può essere d’aiuto. Lo sport e l’attività fisica hanno un’importanza fondamentale, pertanto, La incoraggiamo a collaborare con    per trovare un modo che gli permetta di parteciparvi nel rispetto della sua condizione. Abbiamo il massimo rispetto del ruolo che Lei avrànella cura di    e sappiamo che la comunicazione rappresenta la chiave per il successo dell’anno scolastico/ dell’attività sportiva. La preghiamo di contattarci in qualsiasi momento per eventuali domande o dubbi o se necessita di ulteriori informazioni sulla condizione di    Sarà un piacere collaborare con lei.
Cordiali saluti,
Nome
  
Indirizzo
  
Telefono di casa
  
Telefono di lavoro
  
Telefono cellulare
  
Indirizzi e-mail (casa e lavoro)
  
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IN CHE MODO MIO/A FIGLIO/A PUÒ RACCONTARE LA SUA CONDIZIONE AGLI AMICI?

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La maggior parte degli studenti teme che le proprie amicizie potrebbero essere influenzate dalla sua condizione. Ecco alcune idee che possono aiutare tuo/a figlio/a a parlare con i suoi coetanei, ma ricorda: è importante sentirsi liberi di dire solo ciò che si desidera!

 

  • USA UN LINGUAGGIO SEMPLICE
    • Esprimiti con parole tue
    • Non devi spiegare tutto in una sola volta, sentiti libero di non rispondere alle domande quando non ti senti a tuo agio
       
  • LASCIA CHE I TUOI AMICI E COMPAGNI DI CLASSE SAPPIANO COME POSSONO AIUTARTI
    • Indica chiaramente i tuoi desideri
    • Se qualcuno ti offre aiuto, accettalo o meno in base a ciò che senti
       
  • INIZIA LA CONVERSAZIONE SE TI ACCORGI CHE QUALCUNO È CURIOSO IN MERITO ALLA TUA SITUAZIONE
    • Usare un tono leggero per spiegare i tuoi problemi favorisce la comprensione
    • Essere disposto a parlarne farà capire che hai interessi, sentimenti, punti di forza e punti di debolezza come tutti gli altri

Di seguito troverai un fumetto che potrà aiutarti nel far conoscere la Malattia di Pompe a tuo/a figlio/a attraverso un linguaggio fatto su misura per lui/lei!

 

BENE INIZIAMO

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